Due parole su D'Alema
“Consider This” (REM).
“Considerate se questo è un uomo” (Primo Levi).
Considerate che più di due parole D’Alema non meriterebbe e se ne dovessimo dire di più, lo faremmo soltanto per noi stessi, per non atrofizzare tutte le nostre facoltà dietro ad un personaggio della televisione. Un personaggio che da tutti, in ogni trasmissione, da ogni parte politica, “in ògni dòve” (Maurizio Crozza, Candido Cannavò), è magnificato come intelligente, quasi inebriandosi soltanto del connubio tra la parola e il personaggio, figuriamoci del resto. E pensare che questo stesso destino è toccato a uno che in due stiamo sempre stretti: ferrara, ma non la città. Taccio qui di ferrara per una strana forma di carità cristiana, ma soprattutto perché nel mio discorso lui non c’entra, tanto ormai ci ha fatto l’abitudine. Per farci entrare ferrara ci vorrebbe uno di quei discorsi onnicomprensivi di D’Alema, con la porta larga, perché più si acchiappa e meglio è.
L’intelligenza dicevamo. La questione non è difficile. Dobbiamo soltanto accordarci sulla valenza di questa parola (già qui sorgerebbe un piccolo problema: D’Alema, da buon borghese, preferirebbe parlare di valore, ma noi facciamo finta di nulla). Aprendo il dizionario troviamo molti significati, ma uno in particolare catturerà la nostra attenzione, tra poco, tra pochissimo anzi; prima, siccome scriviamo noi e facciamo quel che cazzo ci pare, riassumiamo e reinterpretiamo in maniera generale ciò che è l’intelligenza. Bene, l’intelligenza è sempre qualcosa di commisurato alla realtà, a metà tra lo spirituale e il pratico. Ha due partenze e un solo arrivo. Parte dal momento reale della vita, parte dalla facoltà di interpretare dell’uomo e arriva all’argine che c’è di fronte alla marea montante. In questo senso D’Alema non è intelligente. Ma state tranquilli, lo è in un altro senso, in quello del vocabolario di cui si diceva poc’anzi. Leggiamo. “Accordo d’intenti, spec. di natura privata o addirittura segreta: operare d’intelligenza con qualcuno; intelligenza col nemico” (Devoto-Oli). Adesso sì che ci siamo. La sua storia lo svela in tutto il suo furgone (fulgore, in realtà, ma anch’io devo divertirmi…): D’Alema è intelligente! Papparapappappà!
Facciamo un piccolo esempio a mo’ di illustrazione. C’è un acquario con dentro due pesci, combattivi peraltro. La mano dell’uomo, sempre un deus ex machina rispetto alla vita dell’acquario, inserisce un terzo pesce, il più intelligente di tutti, il pesce palla.
Il pesce palla è veramente una spanna sopra agli altri, anche se normalmente non lo dà a vedere. Il pesce palla è talmente intelligente che può volontariamente non riprendersi più dallo shock, terribile, del passaggio dal mare all’acquario. Può lasciarsi morire di fame e può fare comunella con gli altri pesci per organizzare segretamente un suicidio di massa. Però, così facendo, la sua intelligenza non sarebbe commisurata alla realtà, perché rinuncerebbe a combattere per la vita, non riempiendola fino alla fine.
Certo, dite voi, il pesce palla si trova sotto al mare, mentre D’Alema si trova nella sua barca sopra il mare…ma i due sono in ogni caso complementari. È come essere un grande calciatore e non vincere mai un cazzo!
A proposito della barca, sempre da buon borghese, il nostro eroe romantico, l’esteta, si fa possedere da lei: il prodotto diviene il produttore! Questo rapporto è talmente vero che si vocifera che il cognome D’Alema sia in realtà un matronimico, un po’ come i russi, ma rivoltati, derivato dal nome della barca. Quindi, scomponendo e ricomponendo il nome abbiamo Massimo Di Alema. Poverino! Massimino non è neanche di se stesso, ma è di una con un nome improbabile, difatti è una barca, che qualche maligno ha insinuato essere una culona!
Sarà vero?
Qualsiasi risposta si darà al significato di queste 2 parole su D’Alema, la questione avrà sempre a che fare con il tempo. Il tempo che stinge. La distanza tra chi dice che D’Alema è cambiato e tra chi afferma il contrario è probabilmente insanabile. Ma una cosa, a suo modo esemplare, possiamo affermarla: il tempo ha stinto D’Alema, da rosso è diventato grigio!
Tratto da Il Tempo Stinge edito da Il Rovescio editore, scaricabile gratuitamente dal blog dell'autore
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