Gli ordini di scuderia PD fanno scalciare gli asini ribelli
Vincere, vincere, vincere: l'ossessione monomaniaca del PD e' il migliore preludio alla sua sconfitta. Vincere a tutti i costi, anche coi voti degli amici di Cuffaro, "semplicemente favoreggiati" dall'uomo dei cannoli anche se mafiosi, o con i voti del clero che poi passera' a chiedere il conto quando qualcuno provera' a presentare leggi regionali sulle unioni civili.
Vincere senza pregiudiziali ideologiche e se necessario anche senza ideali e senza idee, governando con Cossiga, piegandosi al Vaticano e alleandosi perfino col diavolo o peggio ancora col "nemico" Di Pietro se puo' darti quel voto in piu' che fa la differenza.
Vincere come si vinceva per strada, quando si faceva a botte senza regole, onore, etica e dignita', e pur di non essere sottomessi andava bene anche il colpo basso, il calcio nelle palle, il dito nell'occhio, il mozzico sul polpaccio, lo sputo e la terra gettata in faccia.
Quando si ha l'ossessione di vincere, e non quella di convincere, non ti importa quello che ti dira' la coscienza quando ti guarderai allo specchio, ma quello che ti diranno i giornali il giorno dopo il voto. La soddisfazione non ti arriva dal fare e dire cio' che e' giusto, cio' che la tua intelligenza e la tua coscienza ti indicano come la strada migliore, ma cio' che attira consensi e manda i sondaggi in erezione.
Non importa se qualcuno ti portera' voti comprandoli, ricattandoli, minacciandoli, estorcendoli o scambiandoli con favori: basta che quei voti ci siano, e che ne arrivi uno in piu' degli altri. Ecchissenefotte se poi dopo la tua vittoria di pirro del giorno dopo i veri festeggiamenti li faranno per gli anni a venire i lobbisti antivendoliani dell'acqua privatizzata o la sinistra al caviale pronta a spartirsi poltrone, consulenze e incarichi prestigiosi.
Bersani contraddice la logica e offende l'intelligenza dei militanti PD quando dice che "non siamo contro Vendola, ma Boccia e' meglio". Meglio per fare cosa? Per cambiare che? Per quali proposte, programmi, progetti o piattaforme? La risposta e' semplice: e' meglio per vincere, porta voti, non fa storcere il naso ai preti, agli omofobi, all'alta borghesia pugliese, a chi vuole chiamare "radicalismo" anche il semplice buon senso quando va contro i propri interessi.
Ma caro Bersani, se proprio ci tieni a vincere a tutti i costi perche' non cambi partito come hanno fatto tanti tuoi ex compagni? Non ostinarti a voler vincere dalla parte dei "buoni", e abbi il coraggio di abbracciare il lato oscuro e unirti ai tuoi simili, come quel Claudio Velardi ex segretario regionale PCI, ex capufficio stampa PDS in parlamento, ex DS, ex consigliere di D'Alema, ex assessore di Bassolino a Napoli, ex assessore regionale della Campania, ex responsabile strategie e sviluppo a "L'Unità" e oggi riciclato come "escort mediatica" per il PDL, ridotto a fare il "consulente di immagine" per la corsa alla regione Lazio di Renata Polverini. Si vede che pur di stare alla larga da perdenti come te preferisce fare marchette elettorali per i nemici del passato. Che senso ha lavorare per una finta sinistra quando la vera destra vince e paga di piu'?
E allora Bersani, che hai da perdere a cambiare giacchetta? In fondo il tuo curriculum e quello di Velardi sono praticamente uguali, a te manca solo il coraggio di cambiare squadra, le palle per dire apertamente che vuoi vincere a tutti i costi, la faccia tosta necessaria per una di quelle capriole che hanno fatto la fortuna di molti tuoi ex colleghi di partito come Bondi, gente che ha finalmente cominciato a vincere mettendo insieme gli interessi di pochi uomini potenti mentre tu ti barcameni per trovare un equilibrio tra gli interessi di mille lobby. Infiltrati nel PDL e cambialo dall'interno, dai che ce la puoi fare.
Se pensi che sia un compito troppo difficile, e preferisci restare dove sei, ti do' una buona notizia: oggi c'e' speranza anche per te e tutti i drogati del voto che pur di vincere accetterebbero di fondersi col PDL (se fosse abbastanza fesso da farli entrare). L'aiuto terapeutico alla vostra tossicodipendenza elettorale sta arrivando da una base incazzata e tecnomunita che comincia a reagire. Le urla si sentono da lontano: "Bersani, basta con queste stronzate e questi diktat da Soviet: che ognuno voti quel cazzo che gli pare alle primarie pugliesi!".
E siccome sono tecnomuniti, per dimostrare che dare ordini di scuderia per favorire l'amichetto di D'Alema e' una stronzata, vanno su internet e ti mettono con le spalle al muro davanti allo statuto del tuo partito: "Qualora il Partito Democratico stipuli accordi pre-elettorali di coalizione con altre forze politiche in ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica di Presidente di Regione, Presidente di Provincia o Sindaco vengono selezionati mediante ELEZIONI PRIMARIE".
Questo qui non e' il regolamento del club di Topolino, ma l'articolo 20 dello statuto del partito di cui sei il segretario. Rileggilo, e scopri che il candidato non viene SEGNALATO in base alle TUE INDICAZIONI, perche' non e' un partito dove tu conti piu' degli altri, ma viene SELEZIONATO in base ai risultati delle ELEZIONI PRIMARIE, perche' hai la sfortuna di essere in un partito che si proclama democratico.
Se sei davvero democratico come la bandiera che sventoli, allora rimangiati le tue dichiarazioni vecchio stile tipo "votate Boccia che e' meglio di Vendola per vincere" e di' quello che sei obbligato a dire per Statuto: "che vinca il migliore, decidano i cittadini che voteranno alle primarie e io sono pronto a sostenere con lo stesso impegno qualunque candidato dovesse emergere, in osservanza allo statuto del mio partito"
Ma tu sei un residuato bellico della politica di un altro millennio, e non potrai fare altro che obbedire a tua volta agli ordini di qualcun altro. Il risultato sara' che te ne fregherai bellamente della tua base che vuole votare chi gli pare, e volterai le spalle a migliaia di asini recalcitranti del PD che non ci stanno a farsi domare dai capetti abituati a montare docili cavallini, abituati a contare su gente capace di friggere salamelle e attaccare manifesti anche per settimane di fila, ma che al bisogno sa stare zitta quando per te e' il momento di decidere e per loro quello di obbedire.
Stai attento pero' Bersani, perche' se ti giri un attimo a guardarti dietro le spalle vedrai quest'orda di asini testardi che ti sta spaccando a calci la scuderia e i suoi ordini, e da Cuffaro e soci non vogliono i cannoli, figuriamoci la biada elettorale.
Fattene una ragione Bersani: se non hai abbastanza fegato per cambiare bandiera, la speranza della sinistra e della tua sopravvivenza politica e' affidata a questi militanti liberi e non strumentalizzabili, che non ci stanno a farsi mettere le briglie e la museruola da un apparato ormai vecchio e ammuffito, guidato da gente che per l'ansia di vincere ha trasformato il piu' grande partito comunista d'Europa nella piu' ridicola opposizione del mondo.
E buone primarie a tutti.
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