La Miniserie di Regime
La miniserie "Lo scandalo della Banca di Roma", che si è conclusa ieri, ha raccontato in due puntate, in prima serata su Rai1, il caso politico-finanziario che alla fine dell'800 coinvolse alcuni settori della sinistra storica, accusati di collusione negli affari illeciti della Banca Romana.
I parlamentari, e più in generale gli esponenti di spicco della classe dirigente dell'epoca toccati da quello scandalo, furono moltissimi.
Nella miniserie, il velato concetto che passa è che sebbene (o forse proprio in quanto) tutti colpevoli alla fine non ci fu nessun colpevole. L'unica vittima, il capro espiatorio (?), alla fine sarà un giornalista (interpretato da Beppe Fiorello) che denunciò tutti - anche se stesso - e fu l'unico a pagare.
Ora. A nessuno sarà sfuggito che la miniserie sia andata in onda il 17 e 18 gennaio. Che il 19 gennaio ricorrono 10 anni dalla morte di Bettino Craxi. Che Tangentopoli fu una stagione di larghe colpevolezze, con molti rei (quasi tutti) e che Bettino Craxi oggi viene da più parti indicato proprio come, guarda caso, capro espiatorio (e grande statista).
In più, il regista Stefano Reali dichiara prima della messa in onda: "fu la madre di tutti gli scandali finanziari del secolo scorso e del nuovo millennio. Abbiamo raccontato la verità su personaggi come Crispi e Giolitti, a cui sono intitolate decine di piazze e vie in Italia, che sono usciti illibati da un processo in cui erano pesantemente coinvolti".
Una strada non si nega a nessuno. Idea! Intitoliamone una anche a Craxi! (anche se questa mi sembra di averla già sentita, uhm...).
A qualcuno però tutto questo potrà essere sfuggito. Allora, certamente, questo qualcuno si sarà goduto con serenità il bellissimo speciale Tg 1 andato in onda la sera del 17, subito dopo la prima puntata de "Lo scandalo della Banca Romana". Il titolo? "Craxi 10 anni dopo". Che coincidenza.
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