Abbiamo le prove: il Min. Castelli si e' drogato per anni!
Oggi la vita e' piu' difficile per chi vuole lavorare onestamente: di fronte a questa affermazione fatta da un'insegnante precaria sotto i riflettori di annozero, il ministro Castelli ha perso il controllo, gridando che non si puo' volere "la pappa pronta" e lasciandosi sfuggire inquietanti rivelazioni sul suo passato.
"Lo sa cosa faceva mio padre - ha urlato il leghista dopo aver perso il controllo - lo sa cosa ho fatto io? Io facevo delle giornate lavorative, mi alzavo alle quattro del mattino, facevo quattrocento chilometri, andavo dai miei clienti a lavorare fino alle dieci di sera, poi prendevo la macchina e alle due di notte tornavo a casa".
Affermazioni incredibili, che sembrerebbero inventate dai soliti complottisti se non fossero state pronunciate in diretta televisiva: eccole qui sul canale Youtube di Mamma!
Proviamo ad analizzare queste dichiarazioni nella loro gravita'. Se torni a casa alle due di notte dal lavoro e ti svegli alle quattro di mattina per lavorare hai dei seri disordini comportamentali, atteggiamenti antisociali che ti portano ad avere relazioni solo con i tuoi clienti, colleghi o padroni escludendo amici e famiglia, e soprattutto una conclamata carenza di sonno.
Come se non bastasse, a questi disturbi della personalita' aggiungi anche ottocento chilometri di guida, quattrocento all'andata e altrettanti al ritorno, ripetuti ogni giorno lavorativo per diversi mesi, o addirittura anni.
La logica conclusione e' solo una: se Castelli e' ancora vivo, e non si e' schiantato su un guard-rail brianzolo per un colpo di sonno, vuol dire che ha fatto uso consapevole e deliberato di droghe per sostenere questi ritmi di vita. E sicuramente erano droghe pesanti, perche' le canne provocano rilassamento e calo dell'attenzione, mentre una bella pippata di coca e' l'ideale per tenersi sveglio e concentrato come un grillo anche di notte, in autostrada e con solo due ore di sonno alle spalle.
Alla fine il lavoro ha premiato Castelli, e le sue fatiche gli hanno portato in dote un bel posto da ministro, ma la vita lo ha punito rendendolo quello che e' adesso: ancora oggi gli effetti sul suo cervello delle sostanze stupefacenti assunte per reggere i ritmi padani quando era precario sono visibili a tutti i telespettatori italiani.
Per questa ragione rivolgiamo ai giovani lavoratori un appello accorato: NON DROGATEVI, NEMMENO PER LAVORARE! Anche se la chimera della busta paga a fine mese vi spingera' verso le sostanze stupefacenti come e' accaduto al ministro, resistete alla tentazione di un sistema che vuole corrompervi l'anima e il sangue con la scusa del lavoro. La vostra vita vale piu' del vostro impiego.
Se proprio volete sperimentare sensazioni forti, anziche' la cocaina e' molto meglio l'adrenalina che fa scorrere una bella manganellata sulla schiena. Per procurarvela non c'e' nemmeno bisogno di pagare uno spacciatore: vi basta accamparvi davanti a Montecitorio per rompere le palle a Castelli, agli altri ex-drogati del Parlamento e a quelli che si drogano ancora oggi, e farlo fino a quando non ci riconosceranno il diritto di vivere in un Paese dove si possa lavorare otto ore, dormire altre otto e vivere nelle otto ore restanti. Vogliamo la pappa pronta, e la vogliamo adesso!
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