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Craxi, un grandissimo pezzo di...

...storia italiana recente.
7 gennaio 2010 - MP

Per tutto Gennaio, nella palestra della scuola elementare ''Licio Gelli'' di Milano, bambini dai sei ai dieci anni andranno in scena con una rappresentazione teatrale di ''Cosi' fan tutti'', la gloriosa apologia di reato scritta dal nostro stoico Bettino nazionale.

Alla Prima, andata in scena oggi(ieri-ndr)erano presenti genitori, truffatori, ladri, camorristi, massoni ma anche gente che non ti aspetti: il presidente Napolitano per esempio, che dal palchetto sotto il canestro da basket ha detto che in fondo ''anche l'ex bandito pluriomicida Mesina e' stato escluso dall'isola dei famosi''. Presenti anche alcuni reduci del partito dei Verdi(''diamo atto a Craxi di aver sempre creduto nel riciclo'').

Il momento piu' bello lo ha regalato l'ex delfino craxiano Martelli, che dalle gradinate in cemento, appena sotto il soffitto in Eternit, ha riletto la sua intervista a Repubblica, dove ha ricordato che il suo maestro ''parlava di Mussolini con gran rispetto, tuttavia criticandone l'estremismo e l'entrata in guerra''. Come dire che cinquantamila cadaveri in bermuda nelle voragini di neve russa fossero l'unico neo di quel ''politico moderno''. La violentissima persecuzione contro gli oppositori politici e genetici? ''Scelte non condivisibili'', tagliava corto.

Martelli, che oggi gestisce un acqua-fan in Texas, ha spiegato che ''la riabilitazione di Craxi il clown fa bene alla sua memoria e all'Italia'' e, riguardo la fuga in Tunisia, che''l'esilio peggiore non e' quello che ti capita in vita, ma se della tua opera nel tempo non rimane niente''. Ci sentiamo di rassenerare Martelli,  oggi piu' che mai in Italia l'illegalita' prospera e fa progetti a lungo termine.

Viva l'italia craxiana!

 

 

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