Cari Piddini e Dipietrini, stavolta 10 domande sono per voi
Dieci domande sulla Puglia al PD e all'IDV
1) La modifica delle leggi elettorali, ossia delle regole del gioco, pochi mesi prima del voto di solito è una prerogativa dei caudilli sudamericani o dei presidenti-a-vita di qualche staterello dell’Asia centrale che vogliono così truccare le carte per garantirsi il potere. Con il cosiddetto Porcellum Berlusconi ha importato anche in Italia questa squallida prassi. Anche il PD e l’IDV della Puglia ritengono corretto modificare le leggi elettorali pugliesi nell’imminenza del voto?
2) A proposito delle leggi ad personam approvate ripetutamente dal centrodestra, i leader del PD e soprattutto dell’IDV hanno sempre speso parole di severa condanna e di biasimo. Il 19 gennaio prossimo in Puglia si vuole approvare una legge con l’esclusivo intento di consentire a Michele Emiliano (PD), sindaco di Bari, di candidarsi a presidente della Regione Puglia. In pratica è una legge regionale che favorisce gli interessi (in questo caso elettorali, non giudiziari) di una sola persona. Le leggi ad personam sono deprecabili sempre, sono deprecabili solo quando le fa Berlusconi o adesso non sono più deprecabili?
3) Nel giugno del 2009 Michele Emiliano è stato eletto sindaco di Bari da 100mila cittadini. Dopo appena sei mesi, legge ad personam permettendo, Emiliano sta ufficializzando la candidatura a presidente della Regione Puglia e in tal modo rende probabile l’indizione di nuove elezioni al Comune di Bari. Quanto valevano le promesse espresse nella campagna elettorale per le comunali di giugno? Possiamo affermare che 100mila baresi sono stati presi in giro?
4) A volte sì, a volte no. In alcune città, in alcune province, in alcune regioni sì, ma in altre no. Si può sapere una volta per tutte quando si fanno le primarie nel centrosinistra e quando, invece, non si fanno? Esistono dei criteri oggettivi oppure lo decide di volta in volta l’oligarchia del PD a seconda dei propri comodi? Esistono anche le primarie ad personam?
5) L’UDC ha sfacciatamente sbandierato la disponibilità ad allearsi sia con il centrosinistra che con il centrodestra. Nei giorni scorsi hanno trattato con chiunque e se ne sono quasi vantati, compiaciuti del potere "ricattatorio" che deriva dal loro 10%. Non è escluso, anzi sembra praticamente sicuro, che nella stessa tornata del 2010 l’UDC possa correre con il PD in alcune regioni e con il PDL in altre, contemporaneamente, a dimostrazione della più totale assenza di un progetto politico e della più totale presenza di una strategia per il potere fine a se stesso. Quali garanzie di serietà, prima ancora che di governabilità, offre un partito che sul piano politico possiamo definire un partito-prostituta, disposto cioè ad andare con tutti?
6) Per anni l’UDC è stato complice dell’attività legislativa ed esecutiva di Berlusconi. Il segretario amministrativo, Giuseppe Naro, era stato condannato a un anno e sei mesi per associazione per delinquere e corruzione (reato poi prescritto, ma sappiamo che la prescrizione è cosa diversa dall'assoluzione); il vicesegretario nazionale, Salvatore Cuffaro, tutt’ora in carica, è stato condannato in primo grado a 5 anni di carcere per favoreggiamento "semplice" a Cosa Nostra. Sono solo due esempi. Al PD e soprattutto a Di Pietro non crea proprio alcun imbarazzo l’alleanza con un partito del genere?
7) L’alleanza con l’UDC - come peraltro hanno dichiarato esplicitamente alcuni burocrati del PD - è finalizzata a vincere, a conservare il potere. Sarebbe fin troppo ingenuo e fuori luogo parlare di programmi o di programmi condivisi in relazione ad un partito come l’UDC che stringe contemporaneamente alleanze con il centrodestra e con il centrosinistra. In ogni caso, facendo finta che stiamo occupandoci di politica e non solo di conservazione delle poltrone, quali contributi e quali miglioramenti ci si attendono dall’UDC? Cosa ha sbagliato il presidente Vendola in questi cinque anni ed in cosa l’UDC può essere meglio di Vendola, motivo per cui vorreste procedere a questa sostituzione?
8) I più clamorosi scandali della giunta Vendola e del centrosinistra pugliese riguardano esponenti dell’attuale PD: i familiari di Alberto Tedesco nelle ditte appaltatrici delle ASL, le numerose inchieste che riguardano l’ex-assessore alla sanità ("al vertice di un’organizzazione criminale" - secondo il pm Digeronimo) (1), le cene elettorali a cui ha partecipato Gianpaolo Tarantini, i mai chiariti rapporti tra Frisullo e lo stesso Tarantini (oltre che con la sua "amica" Terry), l’inchiesta dell’Antimafia su Di Cagno e Sisto. E sorvoliamo sulla vicenda di Flavio Fasano. Siamo proprio sicuri che il PD abbia titolo per imporre diktat al presidente Vendola? Luciano Mineo ha recentemente dichiarato che "adesso il partito degli assessori vendoliani dovrà trovarsi un altro lavoro" (2). A chi si riferisce esattamente? Mineo crede che i pugliesi avranno più nostalgia degli assessori vendoliani o degli assessori PD che frequentavano Gianpaolo Tarantini?
9) Il 2 agosto scorso Zazzera (IDV) dichiarava che la responsabilità di aver garantito l’immunità a Tedesco (subentrato a De Castro al Senato) era di Emiliano e che si trattava di un’operazione degna del pentapartito e frutto di alchimie politiche. (3) Oggi Zazzera sostiene la candidatura Emiliano e scalpita per entrare nel "pentapartito" allargato finanche al partito di Cuffaro. Come mai i moralisti dell’IDV mettono in discussione l’appoggio a Vendola (non inquisito) e non provano alcun disagio ad allearsi con un PD carico di inquisiti e di zone d’ombra? Cosa pensa Di Pietro di queste strane alchimie e - più in generale - di quello che sta avvenendo in Puglia?
10) Più volte alcuni leader nazionali del PD e dell’IDV si sono soffermati sul rapporto tra politica e sanità. "Va rotto il legame politica-sanità" - prometteva Franceschini l’11 settembre scorso. Nel programma di Di Pietro, alla voce "Sanità", c’è scritto: "Definire la progressione di carriera, i concorsi, la nomina e gli incarichi, a livello ospedaliero, universitario e delle ASL, secondo criteri di merito e di professionalità e prevedere valutazioni da parte di organi indipendenti e non su base di lottizzazione politica". Sono dichiarazioni rilasciate per far prendere aria ai denti oppure ci credete veramente? In tal caso, come intendono il PD e l’IDV dare concretamente seguito a questo proposito? Quali criteri adotteranno per le nomine dei direttori delle ASL pugliesi al fine di dare un segno di discontinuità con gli scandali recenti e di fugare ogni sospetto di lottizzazione? Nell’eventualità del reiterarsi della lottizzazione, quali conseguenze trarrà Zazzera per restare coerente con i princìpi dell’IDV?
Michele De Benedetto
(1) La Gazzetta del Mezzogiorno, 1-08-2009, pag. 6.
(2) La Gazzetta del Mezzogiorno, 22-12-2009, pag. 3.
(3) La Gazzetta del Mezzogiorno, 2-08-2009, pag. 2.
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