Sto bene.
Vi prego, non voglio più odiare.
Oppure potrei incanalare l' odio su bersagli precisi, mi darò all' odio socialmente accettato.
Ho visto le lapidazioni in Iran, palestinesi sfigurati dal fosforo bianco e la foto di Cucchi.
Sono rimasto indifferente. Perchè godo alla vista di un vecchio potente con il viso tumefatto? La camicia è zuppa di sangue, come una sindone.
Non voglio odiare, lo ripeto come un mantra. Il trucco è essere insensibili. L' odio politico nella stazione di Bologna è un arancia con le lancette ferme.
Volontari si sottopongono al trattamento.
E' il Tg1 delle 20.
Milioni di persone con gli occhi spalancati, in successione passano immagini di attentati a dei politici.
Il movimento della testa di JFK è ipnotico visto al rallentatore più volte.
Il frutto dell' odio politico, della delegittimazione dell' avversario, dietrologie e complotti.
La nona sinfonia di Beethoven.
Voglio ancora violenza. So che rimarrò impassibile.
E' inverno.
Siamo dentro un modellino dell'Italia. Scuotilo.
Come neve cadono pastiglie, le pastiglie attenuano l' odio.
Milioni di cittadini con la bocca spalancata non vogliono più odiare.
Sedati, sorridiamo, condizione accettabile.
L' odio non esiste più, cittadini in fila per cure farmacologiche, iniezioni nei bulbi oculari.
Le riforme condivise dell' inconscio, chip emozionali per gli emisferi, bicamerale dei sentimenti.
Uccidilo. E l'Italia sarà liberata. Diventerai un eroe.
E' colpa delle situazioni in cui ti vieni a trovare. Fatalismo situazionale.
Magari sventano l' attentato e tu uccidi il pappone di una minorenne. Diventerai un eroe. Sei un eroe.
Sarebbe ironico se comprassi l' arma del delitto su mediashopping.
Chiediti da quanto non scopi.
Ora scuoti nuovamente il modellino, ecco la pace tra politici e procure.
Come neve cadono coriandoli di avvisi di garanzia.
Eri tu a scuotere il modellino dall' interno, da un palazzo alto 50 piani. Stai cadendo.
'Fino a qui, tutto bene. Il problema non sarà la caduta, ma l'atterraggio'.
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