Balena Connection
Troppo semplice, in un paese come il nostro, pensare che dietro lo spiaggiamento di sette capodogli sulle coste della Puglia ci sia un banale errore di rotta da parte dei mastodontici mammiferi marini.
È quanto avvenuto nella giornata di venerdì sul litorale foggiano di Foce Varano.
Scartata da parte degli etologi l’ipotesi del disorientamento, ben più inquietante sarebbe la realtà prospettata dagli esperti dell’Antimafia.
Come dire, dalla testa mozzata di cavallo nel letto al cetaceo trucidato sulla riva.
Si tratterebbe infatti di un chiaro messaggio intimidatorio nei confronti del neonato movimento “Alleanza per l’Italia”.
Il riferimento metaforico di quella che può essere considerata una vera e propria esecuzione andrebbe al tentativo di Rutelli&co. di ridare vita alla “balena bianca” di democristiana memoria. Un soggetto politico fresco in grado di scardinare il sistema partitico in un momento carico di fragilità e tensioni.
La prospettiva di un imminente esecutivo nazionale in sostituzione dell’attuale governo avrebbe suggerito di muoversi immediatamente in termini di minacce e ritorsioni.
Braccato Fini nella morsa rabbiosa di Feltri e Belpietro e impastoiato Casini nell’abbraccio fatale con Totò Cuffaro, non rimaneva quindi che occuparsi della nuova formazione centrista.
Legittimo a questo punto chiedersi il mandante di tale feroce massacro.
Difficile però risalire alla mente criminale del balenicidio di fronte alla reticenza dell’unico fermato sul luogo del delitto nonché probabile esecutore.
Il senatore Marcello Dell’Utri, scovato dietro gli scogli tutto indaffarato nel tentativo di nascondere un enorme amo da pesca, avrebbe prima abbozzato un poco convinto «Stavo cercando un diario di Mussolini che so di per certo nascosto da queste parti » e poi si sarebbe trincerato dietro un omertoso silenzio.
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