I fumetti sono inoffensivi, le ministre e i governi invece no
Inizialmente non c'era nulla da dire sul caso Spataro/Ministronza: le reazioni esagitate ai fogli di carta colorati sono sempre una enorme manifestazione di stupidita'. Poi pero' perfino il PD si e' unito ai cori antifumetto e allora se il gioco e' "politici contro fumettari" bisogna scendere in campo a difendere la propria squadra.
Tra satiri e fumettari si premia la fantasia, e ce ne vuole tanta per dire qualcosa su un personaggio politico insipido e insulso come la Meloni, di cui non si ricorda nessun provvedimento passato agli onori delle cronache, ne' per meriti riconosciuti, ne' per demeriti denunciati.
In piu', Spataro ha canalizzato un disagio, una rabbia, e un fastidio documentati dal buon riscontro ricevuto dalla sua opera negli ambienti catto-comunist-anarchico-fannulloni che contrastano l'azione di questo splendido governo. E ora chiediamo ai benpensanti: vi sta bene che questa gente specchi la propria incazzatura in un fumetto, sfogandosi a leggerlo come forma di catarsi dei propri sentimenti antigovernativi?
Oppure per voi e' meglio che questa gente si specchi nelle vetrine rotte di un bancomat, nei manganelli lucidati a forza di botte o nel marmo dei pavimenti di qualche caserma? Riconoscete a quel fumetto un benemerito ruolo sociale di prevenzione e di sfogo della violenza oppure a casa vostra tappate la valvola della pentola a pressione per quei suoi sbuffi di vapore cosi' aggressivi, inopportuni e volgari? Occhio pero' che poi vi esplode in mano...
Nemmeno ai terremotati e' stata risparmiata la repressione del dissenso, e i loro striscioni di lamentele sono stati strappati di mano dalle forze dell'ordine per non turbare il passaggio trionfale del premier . E allora chi si potrebbe chiedere: il sorcio disegnato sulla copertina del libro di Spataro e' davvero piu' sovversivo e antitaliano di quelli che ancora oggi scorazzano tra le tendopoli abruzzesi?
A questa domanda io so gia' cosa rispondere.
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