Tutto il taglio minuto per minuto
Balliamo, rapiti, tarantelle gossippare al secolo note come “dibattiti politici”. Fermiamo le danze ipnotiche per riprendere fiato, ed ecco la realtà. Ci balza agli occhi. Toh guarda, il Grande Dittatore che sorride. La politica economica è inviolabile nelle sue mani. Nessuno è riuscito finora a sfilarGLI la sua tela tessuta di tagli.
Tagli al Comparto Sicurezza e Difesa. Le Forze dell’Ordine scendono in piazza inferocite. Dissennati! La sicurezza non si fa con i poliziotti, ma con le ronde. Tagli alla Scuola Pubblica. Strumento di sviluppo per la Nazione? Ignoranti! È un’inutile fonte di spesa. La scuola non è libera e per tutti, ma si paga ed è per pochi. Tagli alla Sanità. Posti letto ospedalieri, personale, medici, infermieri… Antiquati! Il diritto alla salute è pura materia economica. La salute è nelle cliniche private. Tagli alle Regioni, agli enti locali, alle politiche sociali. Zac zac zac. Ah, sono stati tagliati 650.000 posti di lavoro in un anno e aumenteranno le perdite.
La realtà. Non si vedono pezze a tappar buchi di un Paese che fa sempre più acqua da tutte le parti. Acqua acqua acqua.
Acqua? Un momento, ci sovviene l’articolo 23 bis del decreto legge 112/2008? Votato dal governo Berlusconi nell’oblio generale dei media (dimenticavamo i tagli alla libera informazione, acqua in bocca!), ha sancito la privatizzazione dell’acqua pubblica. D’ora in poi sarà gestita dalle multinazionali. Le stesse che imbottigliano l’acqua che fa fare tanta plin plin. Ovvio, l'acqua non è un diritto ma una merce. Business.
E quando dai nostri rubinetti esaleranno le ultime gocce di libertà e andremo in bestia come tuareg assetati, forse, sì, sarà la nostra ora di darGLI un taglio.
ANT
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