Bobo Maroni: "Questo Gandhi e' solo un altro fazioso"
La rabbia è salita all'improvviso, lasciando scossi i giornalisti accorsi per la terza edizione della Sagra del cane spastico di Villorba Bassa. Ospite d'eccezione quest'anno il Ministro Maroni, uomo pacato e uso a rosicchiare gattini per distrarsi.
A farlo infuriare - dicono fonti vicine al Viminale - è stata l'ennesima domanda sul conto del Mahatma Gandhi, il bizzarro personaggio indiano noto per le sue idee estremiste.
"E cosa sarebbe questa storia della pace, della tolleranza? - ha sbraitato Bobo Maroni - noi siamo il governo del Fare, non del Parlare! Mi sembra che quello straniero magrolino non l'abbia ancora capito, dato che continua a disturbarci."
Nel gelo della sala - colma di cani malati e di loro padroni che non stavano tanto meglio - è calato il silenzio, soffice e fatato come il ciclo della Carfagna. Una voce ha osato: "Ministro, guardi che Gandhi è morto da tempo..." ed ecco Maroni placarsi, conscio di poter eliminare dalla lista nera governativa (ce l'ha Pollari, chiedetela a lui) almeno una voce. E conclude: "Sono felice. L'indiano del cazzo ha fatto la scelta giusta. Forse un po' forte ma almeno ha evitato di porsi in un atteggiamento d'ostilità del governo italiano. Per solidarietà sarò felice di incontrare suo padre, magari nello stesso giorno in cui il Premier inconterà quello dei fratelli Cervi."
Sonore critiche, ovviamente, dall'opposizione. "Gandhi era un dipietrista, d'accordo - ha esclamato Bersani sorseggiando il suo biberon - ma la morte è una cosa seria. E poi a me l'India mi piace: geograficamente sembra lo scroto dell'Asia".
Tutti hanno applaudito e verso le nove di sera è stato proclamato il vincitore della Sagra: è il grazioso Vittoriofeltr, un barboncino con il retto comunicante con la bocca. "E' molto dolce, - ha detto il suo padrone - ma quando abbaia scoreggia".
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