A grande richiesta torna la minchiata dell'ora di religione
Ormai il popolo di questo Belpaese è impermeabile a tutto, petti di cuoio che non si riesce a scalfire con nulla. L'ora di religione, per esempio, argomento per il quale in passato si sono avviate Sante Crociate per la liberazione del santo seporco, ora non fanno alzare nemmeno un sopracciglio.
Siamo arrivati al teatro dell'assurdo di Jonesco, con Fini che propone l'ora di religione islamica a scuola, D'Alema che ormai segue col naso tra le chiappe di Fini, ascolta incantato tutto quello che dice il presidente della camera e si dice d'accordo, e il famoso intellettuale Zaia che vorrebbe COSTRINGERE gli islamici a studiare la religione cattolica, sostituendo Maometto che si alza in Cielo, a Gesù che cammina sull'acqua, invece di Alì e le sue battaglie, Gerico e le mura che cadono al suono di un paio di trombette e così via.
Mentre, i più illuminati e calmi ne parlano da tempo ma il Vaticano non ci sente, che in questa epoca di grandi scambi, con un mondo che si è ristretto e non sappiamo quali popoli visiteranno i nostri figli e da quali verranno visitati, la proposta era quella semplice e ragionevole - e per questo boicottata da tutti - di cambiare l'ora di religione con l'ora per LA STORIA DELLE RELIGIONI.
Troppo semplice.
Infatti assistiamo a questi teatrini.
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