Foggia. La città che avanza.
Finalmente anche la nostra città riesce, dopo anni di sforzi, a raggiungere uno profilo degno delle metropoli nazionali. I risultati che a breve analizzeremo sono il frutto della pianificazione e della collaborazione, spesso non facile, tra la classe politica, quella imprenditoriale (vi assicuro che esiste, un mio amico l’ha vista una volta) e la popolazione. Questa è una precisazione doverosa, non sarebbe responsabile attribuire all’attuale squadra di governo cittadino i meriti che vanno distribuiti a tutti noi e a chi li ha pre(de)ceduti nelle passate legislazioni.
I migliori dati hanno avuto ampio risalto sui media nazionali che hanno dato atto alla città di essersi allineata alle tendenze dei maggiori centri in fatto di delinquenza giovanile. In questo campo Foggia ha sempre avuto ottimi risultati. Mancava un’efficace comunicazione, ai cittadini e agli istituti di ricerca, dei traguardi ottenuti, cosa che finalmente si sta iniziando a fare con immediati riscontri. Anche la violenza sugli animali gode di ottima salute ma, oltre al problema della poca comunicazione, in questo caso c’è l’ulteriore problema che spesso bisogna affidarsi alle iniziative isolate di singoli che non riescono a fare sistema.
Veniamo al punto di maggior orgoglio: la situazione rifiuti. E non mi riferisco ai due di picche che ricevo a raffica dal gentil sesso. Quando le immagini di Napoli sommersa dall’immondizia giungevano a noi, era molto diffusa la convinzione che avremmo potuto dire la nostra, restituendo a Foggia l’antico blasone e la nobile funzione un tempo dettata dall’origine del suo nome: Fossa. Così la città è stata riempita di cumuli di spazzatura ovunque, senza discriminazione tra il centro e le periferie. Ci piace ripeterlo, risultati del genere non vengono mai all’improvviso, c’è bisogno che tutta la collettività s’impegni quotidianamente e il caso rifiuti è un esempio di come si possano raggiungere importanti obiettivi tutti insieme: i cittadini, ad esempio, da sempre fanno la loro parte per non far dilagare la raccolta differenziata, a questo va aggiunto lo stato di agitazione che i dipendenti dell’AMICA hanno adottato per la rivendicazione degli stipendi e delle concessioni sindacali. Il parco mezzi aziendale, poi, è tra i più adeguati per questo tipo d’impresa: su nove si è passati a tre funzionanti, poi addirittura ad uno, praticamente i mezzi per la raccolta di immondizia sono a loro volta rottami. Molti mancano dell’olio idraulico ma dal comune hanno risposto che, di questi tempi di crisi, i liquidi scarseggiano un po’ per tutti. Settimane fa una delegazione degli operai della Municipalizzata ha perfino fatto irruzione a Palazzo di Città ma con scarsi risultati, non sapevano che tipologia di rifiuti erano quelli che si trovavano di fronte, né come sistemarli. La collaborazione del Comune con l’AMICA è stata strategica, riepiloghiamo brevemente: l'Amica dice di vantare nei confronti del Comune di Foggia un credito di 29 milioni di euro, il Comune dice che l’Amica può vantarne solo 13. Rimaniamo in attesa di sapere chi ha da vantarsi e di quanto. C’è attesa anche di conoscere le competenze ed il destino di Foggia Servizi, che per la sua invisibilità è meglio conosciuta come Foggia Servizi Segreti. Ha ragione il Sindaco nell’indicare il bisogno di soluzioni che accontentino tutti, è al vaglio la possibilità di distribuire le prossime buste paga dei dipendenti AMICA nascondendole a caso nei sacchi della spazzatura. Fossa…la volta buona.
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