Libera Chiesa in misero Stato
Altro che tiritera sulle responsabilità storiche dell’Occidente dietro quel recente “il colonialismo non è del tutto finito” di Papa Benedetto XVI.
Le parole del pontefice poco avrebbero a che fare con lo scenario internazionale e molto invece con il contesto locale. Il destinatario della reprimenda sarebbe infatti lo Stato italiano e la sua insensata presunzione di amministrare laicamente. Si spiegano in questo senso i tentativi di invasione territoriale tuttora in corso tra gli scranni di Montecitorio dopo le appaganti infiltrazioni sotto copertura di Paola Binetti e Dorina Bianchi, spacciate addirittura per progressiste alle ultime elezioni. Il pressing sulle più alte cariche istituzionali continua poi con la tattica del ricatto sessuale fin qui abilmente condotta da agenti vaticani debitamente addestrati (incredibile quella suor Patrizia nelle vesti di peccatrice). Già pianificata l’operazione “figliol prodigo” nei confronti di Gianfranco Fini allo scopo di ricondurlo sulla retta via. A breve una nuova informativa segreta destinata alla redazione del Giornale rivelerà che l’amante dell’ex direttore di Avvenire Dino Boffo era proprio il presidente della Camera. Neppure la scuola sfuggirà alla manovra tentacolare della Santa Sede dal momento che, a segnale convenuto, le cellule dormienti degli insegnanti di religione sferreranno l’attacco risolutivo scrivendo “Darwin culo” sulle lavagne di tutta la penisola. Voce del nuovo governo coloniale diventerà Radio Torquemada con la persuasiva verve di deejay Camillo a monopolizzare l’etere, mentre la televisione darà il suo contributo con trasmissioni del tipo “Chi vuol essere scomunicato?” e fiction come “A.C.” (Accanimento Terapeutico, ndr). Ultima tappa dell’irregimentazione sarà la divisa imposta ai colonizzati: foglie di fico e scarpe rosse di Prada.
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