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Aggirare la legge con gli usi e i costumi: a puttane si va in due

Uno consuma e l'altro paga
28 settembre 2009 - Flyfra

Tarantini va in galera, Berlusconi è libero. Il motivo? Lui non era consapevole che le (quante?) donne conquistate così facilmente durante i festini a Palazzo Grazioli fossero delle prostitute.

Sembra quindi assimilabile a un uso, una norma consuetudinaria non scritta, che risulta dalla pratica reiterata di determinati comportamenti da parte della collettività, quello di poter trombare una squillo purchè si ignori il lato economico del rapporto.

Allora gli italiani (e le italiane) dovrebbero andare in coppia dalle prostitute. Dovrebbe funzionare così: uno dei due si avvicina alla peripatetica, contratta, paga e accompagna la donnina dall'amico. Dopo le dovute presentazioni si allontana e dice "ci vediamo dopo (o domani)", e i due consumano.

Dal punto di vista giuridico un comportamento del genere non dovrebbe comportare reato: non mi stupirei anzi se Tarantini non venisse condannato per la questione sessuale.

Io da economista continuo a guardare il lato economico: la commissione Affari sociali della Camera ha stimato nel 2003 tra le 50 e le 70 mila prostitute in italia. Prendiamo il valore più basso per fare 2 calcoli. Consideriamole tutte "sfigate" nel loro lavoro e assumiamo che ognuna di loro guadagni in media 1.500 euro al mese. Il giro d'affari ipotetico si aggirerebbe attorno ai 900.000.000 milioni di euro l'anno. Il prelievo fiscale italiano ha superato il 40%. Un momento: se la prostituzione fosse legale e controllata lo stato incasserebbe almeno 360 milioni di euro. WOW!!

Cosa temiamo? Che rendendola legale i prezzi salgano? Qualcuno della maggioranza teme forse ciò?

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