"Il gioco rende liberi"

La crisi è dura e si fa sentire a tutti i livelli in giro per il Mondo, ma non in Italia. Gli Stati americani in cui il gioco d'azzardo è regolamentato dichiarano che le entrate fiscali derivanti da giochi a premi e Casinò sono diminuite di circa il 3% quest'anno.

Il nostro Governo, in tempi ben lontani dal Jackpot record del Superenalotto si era invece accorto che le entrate fiscali nel 2009 sarebbero aumentate del 13%. In Italia l'unico settore che tira è il gioco (d'azzardo o meno). I casinò online fanno soldi, il poker online ormai è una consuetudine per una grande fetta di giovani studenti (universitari ma anche minorenni).

In più ora ci si mette il nuovo gioco "win for life" che, dai recenti articoli apparsi sui giornali, porta a due conclusioni

• Che ci siamo tutti rincoglioniti al punto di spendere cifre astronomiche sperando in una vita da 4.000 euro al mese.
• Che il nuovo gioco è descritto come una cosa talmente facile da vincere che fa prefigurare laute ricompense della Sisal ai giornalisti delle varie testate.

E il Governo incassa, incassa e paga Fininvest (e quindi se stesso) per pubblicizzare montepremi stratosferici del superenalotto. Non ho mai visto così tanta pubblicità del superenalotto in passato. E ci sono a tutte le ore, come fosse un tappabuchi.

GRATTA E VINCI Non è umano che i Gratta e Vinci fruttino 7 miliardi di euro l'anno. Gli italiani grattano così tanto da poter staccare la crosta terrestre dal resto del mondo. Io proporrei di usare metodi più complicati per grattare e vincere denaro. Potrebbero inserire i premi sotto pareti da scrostare, in modo che la gente si avvicini al muro con l'attrezzo e unendo l'utile al dilettevole. Sarebbe un'idea malvagia piazzare un bel jackpot a Carrara tra le cave di marmo, così da rendere piacevole e stimolante uno dei lavori più pericolosi?

In Texas la "lottery" è un'alternativa alle tasse: non si pagano tasse governative sul reddito ma lo stato incassa sugli introiti di una lotteria che mette in palio 500 milioni di dollari. Cosa farebbe l'italiano medio in texas? Ci giocheremmo tutta la pensione per la lottery? Ci venderemmo la macchina? Lo stato Texano andrebbe a nozze se avesse noi come cittadini piuttosto che i messicani.

Noi invece il 45% lo diamo con le tasse, il resto invece glielo portiamo con tanto di ringraziamenti. E così la gente si rovina dando tutti i suoi averi allo Stato. E voglio sentire chi è il prossimo che afferma che non amiamo la nostra patria!

Approfondimenti: New York Times su sito e blog, ma anche MilanoFinanza e il Sole24ore