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Riflessioni indotte dall'esperienza estera: l'Italia è nella merda.

Ma non è un pensiero mio: mi è stato suggerito da un vigile nero cacciato dall'Italia leghista che ha trovato un ottimo lavoro a Times Square (NY).
19 settembre 2009 - Flyfra

Gli americani non sono di certo dei geni in geografia, tanto meno in geopolitica. Ma questa mattina un mio collega d'ufficio e compagno di studi made in USA mi ha messo in difficoltà con una semplice domanda: - C'è la democrazia in Italia?
Non ho saputo rispondere.. Il primo pensiero è stato: questo è cretino. Quando mi ha spiegato il perchè della domanda ho pensato che forse non era proprio mal posta.

Fatto sta che lui stamattina aveva letto che il nostro Presidente del Consiglio assicurava il ritiro delle truppe dall'Afganistan, mentre il Ministro della Difesa diceva esattamente il contrario. La seconda domanda gli è sorta spontanea: - Ma sono della stessa coalizione?
- A dire il vero sono dello stesso partito.

Stranamente non hanno riso come faccio io di solito. E' vero, io ormai ci rido su, e non sono di certo il solo. L'Italia è un continuo contraddirsi, un equilibrio nel nonsense che rende poco chiara la situazione all'estero, e questo fa ridere.

Ormai con i miei amici giochiamo a fantasticare su quale possa essere la sua prossima mossa. Uno di loro mi ha detto: "se nel delirio generale Berlusconi mi legalizza la gangia [marijuana, ndr] io lo voto". E come dargli torto! Io ormai mi aspetto che un giorno vada nudo, davanti a Montecitorio, a fare "l'elicottero" col suo attrezzo in faccia a Fini.

In questo caso è sottinteso che lo voterei anche io, anche se ultimamente ho deciso di puntare su Bossi post ictus (di cui sono diventato fan su facebook). Sarò il 50mo voto alla lega nel mio paese del profondo sud italia. Il mio è un voto punitivo: ora che sono fuori dall'Italia ho deciso di punire chi ci rimane (e secondo me anche gli altri 49 la pensano come me).

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