Facebook SDK

Testata mamma
Abbonati a Mamma!

Gruppi di tematiche

carosellomenu

Matite

Carosello 250 x 250

  • stampa
  • segnala via email
  • Gplus Like

    Facebook Button

Emigrante's Castle

16 settembre 2009 - MelissaP2

Consegni la tua dignità e inizia il gioco.
Parti principalmente da Eritrea, Somalia, Etiopia; ex colonie italiane in situazioni di guerra e/o regime.
Paghi per attraversare il deserto.
Peschi una carta e i passeur si fermano a metà strada: se hai altro denaro continui stipato come verso Auschwitz, in piedi, ammassato con gli altri, senza aria, col caldo, senza cibo, senza pause per defecare e urinare.
Se non hai denaro vieni abbandonato lì.
Sempre che il flusso migratorio del periodo non sia troppo vasto, altrimenti il passeur puo' sempre decidere di prosciugarti del denaro ma di riportarti al punto di partenza per non perdere tempo e affari, e ricominciare con altri.
Se sei un bambino i compagni di viaggio cercano di farti avvicinare al telone del camion per trasporto merci e di farti respirare un po' d'aria dai buchi che qualcuno è riuscito a fare con una penna.
Peschi una carta e sei una donna e ci si ferma in un'oasi.
Tentano di stuprarti e ci riescono.
Peschi un'altra carta e chiedono altri soldi per continuare il trasporto: se la colletta basta, vai avanti.
Se la colletta non basta, puoi sempre pagare in natura e andare avanti.
Se il tuo uomo o tuo fratello è con te e ti difende, muore.
Se gli altri difendessero lui, morirebbero loro: perché l'autista è l'unico che sa muoversi in un deserto privo di strade.
Arrivi in Libia.
Ti fermano previa irruzione della polizia in combutta coi passeur che ti avevano detto di aspettare nel capannone abbandonato in cui ti hanno trasportato.
Finisci in uno dei centri di detenzione, magari in uno dei tre finanziati dall'Italia.
Sei uno dei pochi che ha i documenti da rifugiato politico? who cares? Strappati, dimenticali: in Libia non è concepito il diritto all'asilo politico e nello scambio Libia-Italia/controllo-gas più petrolio i tuoi diritti non sono compresi.
Nell'accordo segreto del 2003 avevano previsto 1000 sacchi per cadaveri ma non i tuoi diritti.
La tua cella ha in media sessanta persone(?!) per due stanze nella miglior ipotesi tre metri per cinque.
Un unico cesso spesso intasato che accompagnerà il tuo pasto giornaliero di riso scotto senza posate.
Peschi una carta e a volte peschi un pezzetto di pomodoro in quel riso.
Peschi una carta-igiene, scegli: dermatite, asasia o scabbia? Praticamente non hai acqua per bere, figurarsi per lavarti; hai le piaghe.
Peschi una carta-consiglio e sei hai un materasso è meglio che dorma per terra, almeno lì le pulci non ci sono.
Sempre che non te le passi uno dei quattro che dormono incastrati attorno a te.
Non hai pescato una carta-consiglio e ti sei lamentato delle condizioni di igiene e di malnutrizione e ora giù botte dalle guardie con manganelli che danno la scossa e ti gonfiano il viso e arrecano danni al sistema nervoso come una simpatica cecità temporanea di qualche giorno.
Se non ti hanno derubato all'ingresso, se non ti avevano derubato del tutto prima, paghi, corrompi ed esci e puoi tornare al punto di partenza fin quando resisti, o a cercare qualche altro passeur per il mare.
Peschi una carta-probabilità e ti fermano nuovamente prima della partenza: ancora percosse, ancora detenzione con una pena proporzionale alla tua possibilità di pagare.
Se non hai contanti non c'è problema, c'è sempre la Western Union ed un parente in patria o magari all'estero.
Se non hai la possibilità della Western Union ti possono sempre vendere a qualche libico o ai nuovi tuareg. Nel primo caso ti recludono sino al riscatto, nel secondo fai da schiavo o se ti è uscita la carta-donna, fai la prostituta.
Se peschi la carta-ribellione puoi stare fermo per un turno sotto al sole cocente, sepolto nel terreno fin sopra il ginocchio, di modo che l'articolazione sia immobilizzata e che non ti possa sedere e avere sollievo.
Se sei vivo, a sera, torni in carcere.
Ma hai nuovamente pescato la carta-donna: le guardie irrompono in cinque o sei, c'è la violenza carnale di gruppo di fronte alla massa delle compagne di cella. Se ti ribelli, ti massacrano sinché non puoi opporre più resistenza allo stupro.
Se hai fortuna usano solo il cazzo.
Se non la hai, usano il manganello, il cazzo e magari resti anche incinta.
Ti tocca pescare una carta-aborto di fortuna.
Hai pescato la carta-esci di prigione, ottimo: una mattina ti caricano su un camion in uno spazio sei metri per due da dividere con fino a 150 persone(?!), senza finestre, senza bere, con viaggi che durano anche tre giorni per arrivare alla frontiera meridionale libica e in mezzo al Sahara abbandonarti a te stesso.
Sei di nuovo in Libia ma hai pescato la carta-probabilità sbagliata, peccato: ti ha fermato un bambino per chiederti soldi ché hai la faccia di chi vuole l'Italia a tutti i costi e qualcosa da parte per il viaggio devi averla.
Ma non li hai e il bambino ti accoltella.
Non li hai e si limita ad inveirti contro.
Poi pero' si avvicinano gli amici più grandi: tu hai saputo fingerti arabo e non cristiano; ti hanno chiesto d'intonare una preghiera del corano e la conoscevi, vai pure.
Ti allontani sentendo le grida del tuo amico, un maledetto cristiano nero che perirà di lì a poco in una pozza di sangue.
Sei stato fortunato: sei sopravvissuto alla fame e alla sete durante il viaggio nel deserto, il passeur stranamente non ti ha venduto alla polizia e sei arrivato a metà del tragitto in mare; ma qui ti hanno fermato senza minimamente interessarsi al tuo possibile status di rifugiato politico e nonostante per questo i respingimenti collettivi siano per questo vietati: vai ad uno dei centri di detenzione.
Hai pescato la carta-scatta la rissa durante il rientro in porto: la polizia spara sul mucchio, sei morti sul colpo.
Carta-senza motivo: ti prendono a manganellate sotto la pianta dei piedi (zona altamente sensibile); oppure ti fanno sedere su di una sedia senza il fondo, nudo: manganellate tra glutei, perineo e genitali. Indi corrompi, paghi, esci.
Paghi un passeur, ritenti il mare.
La barca regge, il motore non va in avarìa ma nel tuo gruppo non c'è nessuno che sappia veramente qualcosa di navigazione, il peschereccio che incrociate vi ignora perché se da un lato è obbligato ad aiutarvi per ciò che sancisce il diritto marittimo internazionale, dall'altro può essere incriminato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina; vi perdete, finiscono cibo e acqua prima ancora del carburante: non peschi nessuna carta, forse un giorno pescheranno la tua salma.
Bravo, hai evitato la carta-donna incinta arrestata che ha le doglie e grida senza che nessuno accorra e finisce col partorire da sola in prigione; neanche la carta-ferite inferte sulla schiena col cavatappi ti ha fermato; la carta-rottura delle articolazioni delle dita più privazione di cibo e sonno son roba vecchia.
Hai superato tutti gli ostacoli e sei arrivato in Italia: benvenuto al secondo livello.

Emigrante's Castle
Edizioni Grass®

Un gioco sponsorizzato da

Human Rights Watch;
Fortress Europe;
Amnesty International;

e sconsigliato a

Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati;
Convenzione dell'Onu sui rifugiati;
Convenzione contro la Tortura
Carta europea dei Diritti Umani;
Convenzione Sar sul salvataggio in mare;
(che vietano deportazioni collettive e in paesi a rischio tortura).

Di questo gioco il presidente del Consiglio ha dichiarato il 30 agosto 2008 dopo aver firmato il patto di amicizia tra Libia e Italia a Bengasi: "Avremo meno clandestini e maggiori quantità di gas e petrolio".

Se vuoi sostenere questo sito, Richiedi uno dei nostri libri e combatti con noi il degrado culturale.

Abbonati a Mamma!

Mamma! e' una rivista autoprodotta e diffusa solo su abbonamento.

I satiri, i fumettari e i giornalisti di Mamma! condividono un progetto ambiziosorealizzare la prima rivista italiana di giornalismo illustrato e satira d'inchiesta libera da Padroni, Pubblicita', Prestiti bancari e Partiti politici, le "quattro P" che inquinano e avvelenano l'informazione italiana.

Ma per raggiungere questo obiettivo non possiamo restare soli, e abbiamo bisogno del sostegno dei nostri lettori. Non vogliamo fare debiti, ne' chiedere soldi alle banche, ne' cercare finanziatori: faremo solo quello che riusciremo a permetterci, e i contenuti del nostro sito resteranno sempre e comunque gratuiti.

Per dare ali e carta alla nostra rivista c'e' bisogno di te. Se vuoi ricevere a casa un microabbonamento a tre numeri di Mamma! clicca sul pulsante qui sotto e abbonati utilizzando il servizio Paypal.

Tipo di iscrizione
Libro scelto ( solo per iscrizione "sostenitore")

Amici di Mamma!

Per essere aggiornato sulle nostre novita',
inserisci il tuo indirizzo email
e clicca su iscriviti:

Penne

Sito realizzato con il software libero PhPeace 2.6.44 di Francesco Iannuzzelli.
Salvo diversa indicazione, tutti i contenuti sono rilasciati con licenza Creative Commons by-nc-nd 3.0 Creative Commons License
Il sito Mamma.am e' il supplemento telematico della testata giornalistica Mamma! - Direttore responsabile Carlo Gubitosa
numero testata 130640 del Registro Operatori Comunicazione (ROC).