Diplomaidiozia
Grasse risate nelle diplomazie internazionali ha suscitato l’anticipazione di ciò che il colonnello Gheddafi si appresterebbe a chiedere all’Onu in conseguenza di uno sgarbo giudiziario subito dal figlio in terra elvetica. In occasione dell’imminente Assemblea generale delle Nazioni Unite, il leader libico ha infatti intenzione di reclamare a gran voce la spartizione dei cantoni della Svizzera tra gli stati confinanti e provocare così la scomparsa dalle cartine geografiche della storica Confederazione. Gli unici ad aver preso seriamente la notizia sono stati gli esponenti nostrani della Lega, i quali hanno intravisto nella surreale provocazione del dittatore africano una concreta opportunità per realizzare la tanto agognata suddivisione della penisola italica. Inevitabile che le menti padane si mettessero immediatamente a immaginare quali torti infliggere a Gheddafi al fine di poterne ricevere in cambio la stessa minaccia disgregatrice. Il primo a illuminarsi è stato l’onorevole Mario Borghezio che ha avanzato l’idea di far esibire nuovamente sul suolo libico le Frecce Tricolori coi serbatoi pieni di frattaglie suine anziché del previsto fumo coreografico. Dal conto suo il solerte Roberto Calderoli, memore di un felice precedente che l’ha visto protagonista, ha ipotizzato di imporre per legge a tutti gli italiani una maglietta inneggiante ai fasti dell’Italia coloniale. Infine l’intuizione del capo, Umberto Bossi, che avrebbe semplicemente suggerito di inviare a Tripoli per studi, tramite progetto Erasmus, il figlio Renzo.
Se vuoi sostenere questo sito, Richiedi uno dei nostri libri e combatti con noi il degrado culturale.
Commenti
Inserisci il tuo commento