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Mamma.am: intervista con Mauro Biani e Ulisse Acquaviva

25 agosto 2009

Mamma! fa il giro del mondo ed entra nell'olimpo dei marchi universalmente riconosciuti.

 

Mauro Biani è uno dei pochi disegnatori satirici rimasti in Italia: questa specie in estinzione si può osservare ancora nel suo ambiente naturale, per esempio su Macchianera, o sul suo blog. In alternativa potete gustarvi questa chiacchierata che abbiamo fatto io, lui e Ulisse Acquaviva sulla sua nuova eccezionale creatura, mamma.am, nata dalle ceneri di Paparazzin - che vi invitiamo caldamente a visitare - dalla quale anche il nostro ottimo Pier è stato cooptato. Buona lettura, prosegue tutto dopo il salto.

Panorama della satira in Italia: desolante. Come direbbe un noto idoletto guzzantiano pieno di chiodi: tu, come la vedi?

L’editoria satirica e’ in crisi, ma la satira non e’ mai stata meglio: la rete e’ una fucina di nuovi talenti, una palestra/laboratorio per esordienti e un terreno di confronto per artisti affermati. La satira e’ il frutto del pensiero libero capace di rompere gli schemi, e nell’era di internet ci sguazza come un porcello nel fango…

Il problema non e’ la creazione artistica, che oggi ha nuove ali per esprimersi grazie alle tecnologie, ma la trasformazione di questa arte in mestiere, e in garanzie (anche se minime) per il futuro degli artisti.

Da questo punto di vista la crisi dell’editoria satirica e’ solo l’ultimo anello della catena dove la crisi economica innesca la crisi pubblicitaria, la crisi pubblicitaria innesca la crisi dei giornali, e la crisi dei giornali ha come effetto i tagli a tutto cio’ che viene considerato superfluo, senza capire che di fronte a un pubblico cresciuto a pane e tv, negli organi di informazione del nuovo millennio l’illustrazione sara’ fondamentale quanto e forse anche piu’ dell’editoriale prestigioso.

Se a questo aggiungiamo la crisi dei partiti sempre piu’ personalizzati, chiusi al dibattito e incapace di ridere di se stessi, possiamo capire la difficoltà per i suddetti e la decisione di chiudere gli inserti satirici come Paparazzin proprio nel momento della sua massima espressione artistica, quando regalavamo buoni omaggio (ovviamente falsi) per prelevare copie di “Famiglia Cristiana” dai banchetti delle parrocchie e “Repubblica” ci puntava i riflettori addosso.

(Ulisse Acquaviva) In tutta questa colossale crisi globale, noi pensiamo che ad essere in crisi non sia il giornalismo o la satira in quanto tali, ma i vecchi modelli culturali e commerciali per la costruzione di prodotti editoriali e fogli satirici. Non a caso l’unico a sopravvivere nella tempesta e’ Mario Cardinali, il deus ex machina del Vernacoliere, saldo al comando della sua nave ammiraglia anche se il mare dell’editoria e’ in tempesta. Se andate da un editore con il progetto editoriale del “Vernacoliere” vi prendera’ per pazzi e dira’ che e’ impossibile mettere in piedi una rivista satirica nazionale senza annunci pubblicitari, basata solamente sul rapporto di fiducia tra la redazione e i lettori, con linguaggi rivolti a un pubblico ben definito geograficamente e senza sedersi all’ombra di un grande gruppo editoriale e con le locandine nelle edicole come unica forma di promozione. Il Vernacoliere fa tutto questo da anni, e quando non sei drogato di pubblicita’, la crisi economica non si trasforma automaticamente in crisi di astinenza perche’ le aziende investono meno quattrini sulle tue pagine.

Ci sarebbe un gran bisogno di un nuovo Frigidaire o di un nuovo Cuore in questi anni, ma l’impressione è che quel genere di creatività che scardina e se ne fotte di tutto sia stata condannata all’estinzione dal buongusto alla Gasparri: ci sono speranze secondo te-voi?

Non condividiamo il pessimismo di chi pensa che la creativita’ è condannata all’estinzione. Al contrario: e’ proprio nei momenti di crisi morale, sociale e culturale che l’umanita’ può tirare fuori il meglio di se’. Le filosofie orientali ci insegnano che il bene e il male sono impastati, e penso che senza il profondo degrado politico che ci immerge non avremmo avuto testimonianze ed esperienze luminose come quella di Giuseppe Gati’, il ragazzo siciliano morto sul lavoro dopo aver pubblicamente sbeffeggiato il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi nella biblioteca di Agrigento, urlando “Viva Caselli! Viva il Pool Antimafia!”. La reazione rabbiosa e la bava alla bocca di Sgarbi verso questo ragazzo sono state la forma migliore di “autosatira” che si potesse immaginare per questo personaggio: il re delle polemiche si e’ rivelato nudo nella sua verita’ di uomo piccolo e rabbioso grazie al sussulto di dignita’ di un ragazzo poco piu’ che ventenne, che prima di essere martire del lavoro e’ stato martire dell’informazione sopportando le vessazioni, le provocazioni e gli insulti che ha dovuto subire per aver detto la verita’ su Sgarbi e sui magistrati che lui ha attaccato.

Ecco, questo e’ il tipo di esperienze che noi vorremmo raccontare su Mamma! utilizzando un linguaggio nuovo, piu’ fiducioso che incazzato, piu’ illustrato che scritto, piu’ strafottente che indignato. Il fumetto e il giornalismo sono reduci da grandi storie di sesso occasionale: amplessi carnali pieni di passione che producevano orgasmi letterari illustrati come i lavori di Joe Sacco sulla Palestina e la Bosnia, quelli di Art Spiegelman sulla New York dell’11 settembre o quelli di Marjane Satrapi sull’Iran. Ma in tutti questi casi si e’ trattato di “sveltine artistiche”, esperienze autoconclusive che non hanno prodotto una relazione stabile e duratura tra i due generi.


Quando c’è uno come Bondi al governo, o uno come Schifani presidente di una delle due camere, come si fa a ridere ancora di più? Non pensi che la satira sia stata messa all’angolo anche da uno scenario politico oltre il demenziale?

La satira delle pernacchie e’ semplice sfotto’, e a noi non interessa molto fare vignette su Fanfani basso o Spadolini grasso come ha fatto chi ci ha preceduto. Grazie agli artisti che hanno dato vita all’esperienza di Paparazzin, abbiamo avuto vignette con protagonisti ben lontani dal teatrino della politica che si autoridicolizza con la propria palese inadeguatezza: pensiamo a vignette che ritraggono Gesu’ Cristo, precari incazzati che mettono mano alle pistole, bambini migranti sputtanati sulla copertina di Panorama a sua volta sputtanata da noi, la morte indispettita dalla lentezza burocratica dell’accanimento terapeutico.

Pensiamo che la stagione della satira come presa per il culo abbia ormai ceduto il passo alla stagione della satira come “voce dei senza voce”, dove far parlare tutti quelli che vedono il re nudo e hanno il coraggio di dirlo come faceva il bambino della favola, una satira che non e’ solo sfogo del fastidio che ci provocano i potenti, ma anche finestra su cambiamenti possibili, un paio di occhiali con cui vedere il mondo con colori e prospettive diverse come facevamo da piccoli guardando attraverso le carte delle caramelle.

Ad esempio, proprio in questi giorni abbiamo approfittato della Pasqua invitando Benedetto a scendere giu’ dal balcone, per entrare in trincea assieme a tutti i preti ammazzati nei vari sud del mondo solo per aver preso sul serio il loro mestiere. Questa satira per noi fa un passo avanti rispetto alla semplice denuncia del clericalismo, e apre una nuova visione del mondo in cui il Papa smette di fare il capo di stato e il lobbista politico per tornare a fare il suo vero lavoro di leader spirituale pronto a lasciare le penne per cio’ in cui crede se necessario. Il Papa e’ abituato a sentirsi denigrare dai mangiapreti, ma non a sentirsi dire che c’e’ qualcuno piu’ prete di lui. E a noi piace cogliere i potenti di sorpresa.

Tra gli articoli in lavorazione in questi giorni ne abbiamo uno in cui il nostro economista prova a calcolare che cosa accadrebbe se lo stato facesse proprie le teorie cattoliche sull’inizio vita, e considerasse le persone nate con il concepimento. Ad esempio in caso di aborto spontaneo e involontario le indennita’ di gravidanza dovrebbero essere riconosciute in ogni caso, mentre oggi la legge le prevede solo se la gestazione e’ durata piu’ di 180 giorni. Tutti i calcoli e le stime reali nate attorno a questa ipotesi di fantapolitica non sono solo un esercizio di fantasia, ma una seria inchiesta fatta da un esperto per dimostrare che i principi costano, e al momento di pagare la politica si tira sempre indietro.


Uno dei classici argomenti con cui si zittisce chi svolge il vostro mestiere è “Non è di buon gusto”, “E’ fazioso”, Fo e Luttazzi hanno spiegato più volte perchè si tratta di concetti che non hanno senso applicati alla satira. Hai voglia di farlo anche tu per i lettori di polisblog?

Mah, non c’e’ bisogno di essere un gay per avere buon gusto, e quindi anche una veterofemminista etero puo’ capire se dietro un articolo che stigmatizza la sua invidia del pene c’e’ solo un attacco gratuito alla sua categoria oppure un ragionamento degno di rispetto. Ad esempio, se mettiamo in guardia i nostri compatrioti da tutte le aberrazioni compiute nel corso della storia da negri, zingari, musulmani senzadio e boy scouts, bisogna vedere se dietro questo segnale d’allarme c’e’ una reale visione politica oppure la voglia di far gettare la maschera a un mondo che si indigna per due parole e quattro disegnini e condanna a morire di fame 800 milioni di persone.

Se disegno un ecologista che si incula un panda, i panda hanno il diritto di incazzarsi perche’ vedono minacciata la loro sopravvivenza da un disegno criminoso illustrato? Oppure il cosiddetto “cattivo gusto” di una vignetta nasconde in realta’ l’incapacita’ di capire che il messaggio nascosto dietro quel disegno riguarda tutti gli scempi ambientali perpetrati anche grazie al consenso dei partiti ecologisti?

Se scrivo “ecologista che si incula un panda” e qualcuno si scandalizza per la parolaccia, avrei piu’ attenzione se scrivessi una dettagliata inchiesta di otto pagine sulle servitu’ militari concesse in Sardegna dal “verde” Edo Ronchi quando era ministro dell’ambiente, dopo che aveva piu’ volte contestato l’utilizzo militare delle aree naturali quando non era ministro?

Crediamo di no, e che le stesse persone superficiali che si scandalizzano per un disegno o una parolaccia continuano a restare superficiali anche di fronte ai giornali e alla tv, e appena vedono qualcosa che richiede un ragionamento o una analisi, corrono subito sulle pagine sportive o a vedere il grande fratello. E allora di chi e’ la colpa se per farti arrivare un messaggio mi costringi a disegnare un uomo che sodomizza un animale? In fin dei conti sto solo cercando di entrare in sintonia con te e farti arrivare nel modo piu’ efficace possibile un messaggio che a me sembra importante.

Insomma, se uno non capisce una barzelletta e’ inutile spiegargliela, se uno trova di cattivo gusto un messaggio satirico che lasci perdere e si concentri su altro se proprio non arriva a capire cos’e’ la verita’ che c’e’ dietro lo “scandalo” di chi si scandalizza. Se nessuno mi ascolta, vedo qualcosa che sembra degno di nota o di allarme e mi infilo un dito nel culo dipingendolo di merda per indicare meglio e farmi notare, la colpa e’ di chi si scandalizza per un dito sporco e perche’ dico, scrivo o maneggio “merda”, oppure di chi non vede il meteorite che ci sta cadendo in testa e che ho cercato disperatamente di segnalare, mettendo in gioco tutto quello che avevo a mia disposizione fino a sguazzare nelle schifezze piu’ marce dell’umanita’ per attirare l’attenzione su problemi collettivi? Se dopo questa intervista riceveremo lettere incazzate di omosessuali, femministe, ecologisti, afroitaliani, romeni, musulmani e boyscouts, avremo ragione a meritarci un cazziatone oppure saranno loro a non aver capito che i linguaggi forti della satira sono la cartina di tornasole del perbenismo e dell’ipocrisia, e che in un ipotetico mondo ideale e onesto i toni satirici forti e dissacranti non sarebbero necessari per attirare l’attenzione sulle verita’ che il potere cerca di occultare?

Raccontateci della vostra creazione mamma.am… chi partecipa, che fine ha fatto paparazzin’, come vi si può dare una mano…

Mamma! e’ un progetto editoriale nato dopo che sia Emme che Paparazzin chiudevano i battenti, dal nostro punto di vista, per miopi economie, tagliando uno dei pochi contenuti capaci di rispondere alla domanda “ma perche’ devo continuare a comprare il giornale in edicola se posso sapere tutto con internet?” e una intera generazione di satiri e’ rimasta senza uno spazio in edicola.

Per questa ragione abbiamo sentito l’esigenza di aprire uno spazio nuovo in rete a partire dal nucleo che ha condiviso l’esperienza di paparazzin, un portale/laboratorio che possa trasformarsi nell’incubatrice di una rivista capace di restituire dignita’ cartacea a un settore dell’arte, della cultura e dell’informazione relegato alla clandestinita’ della rete dalla miopia suicida degli amministratori dei giornali e dalla istintiva allergia che ogni “organo” di informazione prova verso un ambito strutturalmente disorganico e anarcolibertario come quello della satira.

Per collaborare a questo progetto basta collegarsi su www.mamma.am/collabora e seguire attentamente le istruzioni per l’uso del portale. Gia’ nelle prime settimane di vita siamo stati visitati da molti ragazzi in gamba che sono saliti a bordo con reciproca soddisfazione. In queste settimane stiamo progettando i primi numeri zero della rivista che sboccera’ al sito: i grafici che hanno in mente impaginazioni innovative proposte senza successo a editori dalla vecchia mentalita’, i pubblicitari interessati a fare annunci finti in stile adbusters per utilizzare a scopi sociali i linguaggi dell’advertising, i vignettisti i fumettari e i giornalisti interessati a cambiare il panorama italiano dell’informazione possono scrivere a info@mamma.am e noi saremo lieti di valorizzare il loro contributo.

Per uscire dalla solita tiritera autoreferenziale del web, e respirare a pieni polmoni allargando l’orizzonte anche ai lontani, c’e’ bisogno di competenze molto specifiche, e noi siamo pronti a dare il giusto spazio e il giusto merito a ognuna di queste dimensioni. Noi puntiamo sui contenuti, e siamo allergici al marketing: qualcuno vuole cimentarsi col nostro marchio per una campagna promozionale? Siamo a disposizione, per portare in dote la nostra visibilita’ a chiunque voglia cavalcarla.

Chi sono i nuovi autori su cui punteresti per il futuro, oltre a Mauro Biani, ovviamente

I nomi cambiano: Forattini faceva il battagliero di sinistra a “Paese Sera”, ora e’ stato assimilato dallo stesso sistema che criticava aspramente. Non crediamo nell’esaltazione dell’ego, e quindi anziche’ puntare sui nomi preferiamo puntare su un atteggiamento vincente: lo spirito di scrivere e disegnare per il gusto di farlo e per dire cose che nessun altro avrebbe il coraggio di dire. E’ lo spirito racchiuso nel “Manifesto della Nuova Satira” ( http://www.mamma.am/manifesto ), il proclama artistico e ideologico nato come scrittura collettiva della banda di Paparazzin durante i lavori preparativi per la realizzazione di www.mamma.am.

E’ lo spirito di chi ama “scrivere e disegnare sfidando notti insonni, lavori che facciamo per sopravvivere, malpagati o poco interessanti o entrambe le cose, il poco tempo che ci resta per le persone a cui vogliamo bene e che sopportano questo fuoco d’artista che ci brucia nelle vene, ogni forza oscura che ostacola l’espressione del nostro genio e ci impedisce di produrre parole e immagini che possano illuminare il buio anche se solo per il breve attimo necessario ad un sorriso”.

Tutti gli autori che vorranno condividere con noi questo spirito sono la nostra scommessa per il futuro, ed e’ su di loro che vogliamo puntare per trasformare questo sogno di satira in una realta’ di informazione alternativa capace di valorizzare il fumetto e l’illustrazione come strumenti efficaci di conoscenza e di cambiamento.

 

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