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Velina honoris causa

20 agosto 2009 - Abigail

Di che cosa parliamo quando parliamo di televisione? Di niente, di tutto, di storia della società. Ove non bastassero i bei libri usciti già da tempo sul tema (vedi Norma Rangeri, "Chi l'ha vista?" Rizzoli, o Loredana Lipperini: "Ancora dalla parte delle bambine" Feltrinelli, non solo sulla tv) ci sono le statistiche, ci sono i sondaggi, gli studi di settore. Ed ecco che l'estate si affida, per le congetture sul futuro delle nostre giovani donne, allo studio di un bookmaker inglese, Stanleybet, secondo il quale al ruolo di veline aspirano non solo giovanissime e di belle speranze, ma anche ragazze laureate. Stanleybet ha intervistato circa 560 donne di eta' compresa tra i 18 e i 35 anni nelle principali localita' di villeggiatura italiane: il 32% ha dichiarato di accarezzare l'idea di affiancare i conduttori di Striscia; di questa percentuale ben il 35% e' rappresentata da ragazze laureate, il 33% da studentesse universitarie. Solo il 21% e l'8% posseggono, rispettivamente, la licenza superiore e quella inferiore. Perché? si domanda il villeggiante? Essere velina - dicono - non significa solo essere bella ma saper sfruttare al massimo le qualita' che servono anche ad affermarsi nel mondo del lavoro, come l'intelligenza (23%), la capacita' imprenditoriale (19%), la cultura (18%) e la simpatia (16%). Una parte delle intervistate, pensa inoltre, che essere velina non colmi solo il desiderio di celebrita', ma serva anche ad aprire le porte di professioni spesso appannaggio solo degli uomini, come il manager (19%), l'imprenditore (15%), il giornalista o avvocato (7%), o persino fare meglio la mamma (11%). Un modello da esportazione anche interna. Non solo le ragazze italiane, ma anche extracomunitarie (una su due intervistate) aspirano al ruolo. Ma soprattutto l'indagine di Stanleybet mette le carte in tavola su un punto fondamentale: le aspiranti veline non arrivano soprattutto dal Sud: molte delle intervistate sono infatti del Veneto (14%) e Lombardia (13%), anche se al primo posto risulta la Campania. Tra le altre regioni, figurano il Lazio (11%), la Sardegna (7%), la Toscana (5%), la Puglia (4%), il Friuli (3%). Stanley si è dimenticato di chiedere se sono di "destra" o di "sinistra", ma questo sappiamo, non conta più. Per me resta inquitante la domanda: ma fare la velina aiuta veramente a diventare giornalista? E se si, che cosa aspetta l'Ordine ad organizzare dei Master a questo proposito? 

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