La conferenza sembra finita ma un giornalista "nemico" di Repubblica, il gruppo editoriale accusato dalla maggioranza di aver tramato contro il governo, riesce a prendere il microfono. «Lei ha accusato il mio giornale...». Il premier lo interrompe. È infastidito, si vede: «Ma questo che c'entra con il vertice». Il cronista ripete la domanda. A quel punto Berlusconi non si trattiene, gonfia il petto e proclama come un generale vittorioso dopo una sofferta battaglia: «Non avete raggiunto il vostro obiettivo». Applausi.
Riporto qui la cronaca di una "strana" conferenza stampa dove i giornalisti hanno fatto la figura da peracottari, la stampa estera silenziosa come ad obbedire alla tregua unilaterale imposta dal Silenziatore del Quirinale, gli italiani con domande insulse tipo: «Presidente, lei e Obama siete i leader di maggiore successo mondiale: se lo aspettava?» oppure: «Lei ha creato un momento storico...» o ancora: «La sua scommessa è stata vinta, io c'ero quando lei ebbe questo momento di lucida follia...».... ( o come riporta Stella: «favolosa intuizione», «ci ha fatto sognare », «grazie per dedicare a noi in agosto le sue preziose ferie...») Vabbè, siamo immersi in uno stato pre-ipnotico e finchè non ne usciamo, inutile parlarne. Richiamo invece la vostra attenzione sul "nemico", il giornalista di Repubblica che ha incassato il pubblico disprezzo dal Cavagliere Smascherato a cui sono seguiti gli APPLAUSI di consenso da parte degli altri giornalisti della sala stampa.
Sipario.
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