Gentile Presidente,
è tutta invidia. Solo invidia. E’ giunto il momento di rispondere a chi l’attacca, animato dal sentimento atavico dell’invidia.
E’ giunto il momento di alzare il capo, petto in fuori e rispondere. Non ci si può mica nascondere come fa un Minzolini, ahh il carattere dove è finito mai? Neanche ci si può appellare al codice penale dell’utilizzatore finale di Ghedini. E’ giunto il momento di rispondere colpo su colpo.
Ma per davvero signor Presidente.
Cominciamo dagli ultimi eventi, quelli che la vedono festante e danzante mentre infuria la guerra tra Georgia e Russia. Sempre loro i comunisti dell’Espresso o del cappuccino direbbe Emilio fede (che si è defilato ultimamente, come la Carfagna, e tanti altri, ahh gli amici, scompaiono sempre quando c’è bisogno di loro).
Embè?
La gente si spara addosso ed è colpa sua? Nossignore. Anzi, Lei con la sua festa danzante da un segno di serenità e tranquillità. La stampa sinistrosa vuol farci credere che Lei si divertiva mentre gli altri premier europei erano attaccati al telefono a seguire la vicenda?
Maddai.
E poi Lei con i suoi intrecci con Putin già sapeva tutto quello che succedeva e come succedeva e cosa dire, con i suggerimenti di Putin.
Andiamo avanti.
La Chiesa Le chiede conto del suo operato? Ma scherziamo? Prima incassano i soldi delle scuole private, detassazione, facilitazioni per le ristrutturazioni e il cambio di destinazioni d’uso, ed ora che fanno? I moralisti con Lei? Che cosa vogliono signor Presidente, che si dimetta? Ma perché Lei ha chiesto le dimissioni del Papa quando c’è stato lo scandalo pedofilia nella Chiesa irlandese o statunitense? Ingrati, sepolcri imbiancati. E poi il tedesco che si affaccia e dice di accogliere i clandestini. E accusano Lei di respingerli insieme al signore che si porta le foto in petto (che a Via Nomentana a Roma lo chiamano Bruno lo scemo). Argh, loro i preti che hanno palazzi su palazzi e che non ospitano nessuno se non a pagamento detassato pretendono da Lei che ospita signore dell’Est. E che facciano anche allusioni. Chi se ne frega. La sua porta è aperta per chi viene da lontano.
Proseguiamo.
Chirac che racconta di Lei e dei suoi giornali porno. Grande! Quale Primo Ministro nel mondo ha mai fatto questo? L’industria del porno fattura decine di miliardi di euro e tutti a fare gli ipocriti, a non volerlo sapere. Lei, omo economicus lo sa e giustamente lo ha fatto schiattare d’invidia. Ecco ci risiamo. L’invidia. Voglio vedere chi davanti ad un giornale porno sogna almeno una di quelle signorine discinte, si immagini tutte e tutte insieme. Chirac colpito e affondato lui e la sua grandeur francese. Battuti sul campo di calcio e nel letto. Evviva il Presidente. In questa triste battaglia contro di Lei dobbiamo rispondere a voce alta anche a Franceschini, che addirittura tira in mezzo i suoi figli. Io vorrei essere suo figlio, educato da Lei. Immagino i weekend con Franceschini, amico di Veltroni, che non si vuole candidare più e poi lo fa (e parlano di Lei che dice bugie!): andiamo a vedere la corazzata Potoimkin, o discutiamo dell’avvenire progressista nelle terre italiche e poi ragioniamo di amore libero e continuato pur di farcela dare dalla compagna di sinistra meno brutta.
Ma scherziamo?
Mi porti con Lei Presidente sull’aereo privato, in Sardegna. Che tristezza essere figlio della sinistra. Invidia, dicevamo. Già, quando Lei può fare Lago di Como Arcore in 8 minuti con l’elicottero, quello sì che è vivere. Non l’ora di mezzi pubblici che mi faccio io per 10 chilometri. Questo è vivere, Lei è un esempio di ciò che l’uomo deve raggiungere. Invidia, come quella di D’Alema, sempre lui, l’uomo dalla barca piccola, che non ci può stare davanti ai suoi yacht e panfili, alla fine lo sappiamo tutti: è una guerra di barche, a chi ha la barca più lunga.
Il D’Alema che si sente più intelligente, preparato, ohh lui è il politico vero!
Però Lei è Primo Ministro da oltre 10 anni Presidente e D’Alema solo qualche mese. Che soddisfazione. Volevano l’Italia meritocratica a fatti loro, comunisti. Invece questa è l’Italia del potere vero. Di chi ce la fa da solo. Si ricorda cosa scriveva nel suo libro Tavaroli? Il gruppo di Berlusconi è impenetrabile. Nessuna amicizia, forse qualche tessera, vecchia di qualche anno. Altrimenti tutto merito suo la conquista di Roma. Immagino come rosica da morire D’Alema.
Questo dovrebbe dire il suo Minzolini, eppure lo ha messo alla guida del primo telegiornale d’Italia, o questo dovrebbero dire i suoi giornalisti, pagati con i suoi soldi. Eh no, poi tutti come Mentana, prima incassano e poi voltano le spalle. Certo è che non si può sopportare uno come Giordano, ci vuole classe per difenderla, non isterismi come Bondi. Ma torniamo a noi.
Palazzo Grazioli, avrebbe dovuto mettere un bel cartello: “Chi vo’ ‘o male ‘e chesta casa, adda’ crepà primma ca trase”. Tradotto sta per: chi vuole il male di questa casa, deve venir meno da questa vita prima di addentrarsi al suo interno.
So bene Presidente che con questo cartello avrebbe assistito alla dipartita di amici come Fini, La Russa, Bossi, lo stesso Bondi e altri personaggi del genere e sarebbe rimasto meravigliato che in vita sarebbe rimasto Diliberto, Vendola, Ferrero, Bertinotti, diciamo tutta la sinistra estrema che vive solo perché Lei esiste. E’ lo strano mondo degli scongiuri napoletani e lei lo sa bene. Diliberto che scrive sui manifesti: la tua rabbia è la mia rabbia. Tutta invidia Presidente, ma come si fa a votare gente così? Non si può, Lei è uomo di pace, di unioni, di ammischiature, tutti insieme felicemente.
Comunque torniamo a Palazzo Grazioli.
Nessuno nota che Lei da buste di denaro a queste ragazze per aiutarle. Ma dico io, Prodi ha mai dato 5 euro a qualcuno? O si è tenuto sempre il portafoglio ben stretto? Prodi, già non lo ricorda più nessuno. Lei è nella storia. Le signorine dicevamo. Lei ha confermato quello che noi immaginavamo del potere: bella vita, belle donne, belle macchine, aerei anche meglio. Divertimenti. Tutti lo sapevano, tutti lo sogniamo, Lei è l’unico che vive questo paradiso in terra. Gli altri invidiano e rosicano Presidente, anche in Vaticano!
Eleggono Obama di notte, e Lei deve andare a parlare di questo? Ma che ce frega a noi di Obama, e poi bellissima la battuta sull’abbronzatura. Lei è l’unico capo di Stato che ha messo subito alla prova il suo essere progressista.
Nessuno, e diciamo nessuno ha avuto il suo stesso coraggio di testare questo giovane presidente americano. Se si offendeva, scoprivamo che non era così progressista come si dice. Subito le hanno dato del razzista. Questa Italia grigia e triste. Come il cucù alla Merkel. Perché non si può rompere il cerimoniale e prendere per il culo il primo ministro tedesco, dopo che il loro lo hanno fatto 60 anni fa con noi? E la telefonata prima della foto? Loro i premier europei in posa, e Lei Presidente al lavoro. Qualcuno malignerà che forse era una ragazza che la chiamava. Ma l’Europa è fatta dai popoli e i popoli dalle donne, e se una donna chiama, un Cavaliere risponde. E la foto può anche attendere.
Ma ritorniamo alla notte delle elezioni americane: sono a letto con donne bellissime, mi alzo la notte perché è stato eletto il primo presidente di colore degli Stati Uniti? Maddai.
Sono cose che si possono fare il giorno dopo. Ma la notte no.
Invidia Presidente. Chi può fare regali a pioggia di gioielli, collane e bracciali in oroplatinoesmeraldi? Immagino i radical chic di sinistra, (ricchi senza dirlo a nessuno, senza farsi scoprire dagli operai che dicono di rappresentare) sentirsi cazziare dalle proprie mogli.
Lei gira il mondo con i suoi potenti e progressivi mezzi, i comunisti vanno al mare al molo Beverello. E la Sardegna se la sognano. Rosicano da morire. I voli di Stato. Lei che ha svenduto l’Alitalia, la compagnia di bandiera, che anche la bandiera si offendeva per la definizione. Svenduta, esatto. Perché Lei è onesto. Non venduta a caro prezzo che poi dicevano che ci guadagna sempre Lei. Lei che vende agli amici, perché non è stupido da vendere ai nemici. E fa vedere con i suoi continui voli da e per la Sardegna come si gestiscono i mezzi aeronautici.
Comunisti, sempre loro.
I quali si dividono come atomi, pur di non far trionfare la democrazia. Ma diciamocelo sinceramente Presidente, chi di questi uomini politici ha mai creato un’azienda? Chi ha dato lavoro e benessere come Lei? Chi sa come è fatto un bilancio di azienda? Chi sa come evadere le tasse italiane? Quello che sapeva fare D’Alema è dire al telefono: facci sognare.
Lei invece dei sogni le costruisce le banche con Ennio Doris. Questo è l’uomo del fare.
E l’immondizia? Dove stava Prodi? Arriva Lei, va nell’immondizia dalla mattina alla sera, da tutti gli appalti alla protezione civile, si tiene anche Bassolino e la Iervolino, mette la spazzatura un poco qui e un poco là e poi va a Casoria e tutti a fare tarantelle?
Ma scherziamo? Vade retro comunista e cattolico.
Ma come si fa ad essere cosi invidiosi? Come se l’immondizia l’avesse messa Lei. Con Prodi ci stava Alfonso Pecoraro Scanio, dove è finito?
Ahh Minzolini, Giordano, Belpietro, così si difende il proprio datore di lavoro. Così si difende un grande uomo come Berlusconi. Invece lo devo fare io! Qui Lei sbaglia a dare posti di prestigio a chi non ama la lotta, non ha il senso dell’onore e della fedeltà. Oscurare le notizie è antiquato, banale. Invece dobbiamo affermare il suo potere Presidente. Ora e sempre. Perciò va cacciato Minzolini, perché non ci si nasconde ma si lotta a viso scoperto.
Ora vogliono far vedere le foto di Lei che scende dal suo aereo.
Eppure nessuno lo vede che Lei saluta sempre tutti, anche i poliziotti e i carabinieri. Tagli alla sicurezza, ma la mano non si nega a nessuno. Uomo generoso, che non ama far controllare i propri ospiti. Ingrati che filmate e fate tutto di nascosto.
Oggi Presidente, quando dico che Lei è il mio faro nella notte, la mia fidanzata mi guarda come se fossi un pervertito.
Ma andiamo: il sesso, le donne sono il sale della vita. Questa Italia triste che ha bisogno di lei con i suoi 70 anni e passa per risvegliarsi dalle proprie ipocrisie. I comunisti invidiano perché volevano loro quelle donne stupende, almeno una. Ma non sapevano che nel libero mercato c’era un concorrente potente, anzi il più potente di tutti: Lei Presidente.
Lei fa tutto alla luce del sole e si lamentano. Come la storia di Mangano. Ma dico io, lei aiuta un carcerato, lo ospita, e si sa che un detenuto quando esce di galera non trova nulla da fare. Lo porta nella sua villa e lei diventa amico dei mafiosi. Però quando i cattolici comunisti battono cassa con i loro progetti di recupero sociale allora va bene?
L’indulto va bene per Prodi, poi lei accoglie qualcuno a casa sua e scoppia il putiferio. Sempre perché la sua porta è aperta. Non sopportano che Lei è arrivato dove nessun altro è arrivato. Lei è entrato nella storia. Volevano riaprire le case chiuse, lei lo ha fatto. Mai i palazzi di potere sono stati così vicino alla gente, e qualcuno vuole anche protestare? Ma che cosa sarebbero stati i tanti Zaia, Alfano (Prodi aveva Mastella, che pensava e agiva di suo, almeno Alfano esegue e basta, altro merito suo), Maroni, Rotondi e via dicendo senza di lei?
E oggi, che cosa è questo assordante silenzio che la circonda, dove stanno tutti questi signori fintamente scandalizzati, che cercano di prendere le distanze dalla luce che li mantiene in vita? Signor Presidente, l’Italia si è desta, siamo il paese più progressista, dove le belle donne comandano e fanno casini, per questo ci invidiano!
Dove è la voce di Dell’Utri? Dove è Previti? Dove è Brambilla? Dove sono le donne elette per merito suo? Dove è tutta questa gente? A fare feste a casa di altri. Tradimento!
Mi permetta l’ultima considerazione Presidente: quando i giudici enumeravano a Michele Greco una lunga serie di ipotetici crimini, chiesero cosa ne pensasse. Michele Greco rispose: tutta invidia signori giudici. E così oggi noi rispondiamo a tutta l’Italia: tutta invidia
Se vuoi sostenere questo sito, Richiedi uno dei nostri libri e combatti con noi il degrado culturale.
Commenti
Inserisci il tuo commento