Gentile Presidente,
è tutta invidia. Solo invidia. E’ giunto il momento di rispondere a chi l’attacca, animato dal sentimento atavico dell’invidia.
E’ giunto il momento di alzare il capo, petto in fuori e rispondere. Non ci si può mica nascondere come fa un Minzolini, ahh il carattere dove è finito mai? Neanche ci si può appellare al codice penale dell’utilizzatore finale di Ghedini. E’ giunto il momento di rispondere colpo su colpo.
Ma per davvero signor Presidente.
Cominciamo dagli ultimi eventi, quelli che la vedono festante e danzante mentre infuria la guerra tra Georgia e Russia. Sempre loro i comunisti dell’Espresso o del cappuccino direbbe Emilio fede (che si è defilato ultimamente, come la Carfagna, e tanti altri, ahh gli amici, scompaiono sempre quando c’è bisogno di loro).
Embè?
La gente si spara addosso ed è colpa sua? Nossignore. Anzi, Lei con la sua festa danzante da un segno di serenità e tranquillità. La stampa sinistrosa vuol farci credere che Lei si divertiva mentre gli altri premier europei erano attaccati al telefono a seguire la vicenda?
Maddai.
E poi Lei con i suoi intrecci con Putin già sapeva tutto quello che succedeva e come succedeva e cosa dire, con i suggerimenti di Putin.
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