Non siete fascisti: siete stronzi e anche un po' imbroglioni
Non lasciatevi ingannare dal ghigno satanico di La Russa col pizzetto durante le parate militari. Non sta godendo per la virile fierezza dell'acciaio, non ama l'esercito del suo paese, ne' i ragazzi che si fanno il culo rischiando la vita nel giro per il mondo per una finta pace che fa comodo a chi vende guerra. Sorride soltanto perche' ha preso per il culo il suo elettorato e puo' farsi i cazzi suoi mentre squillano le trombe di rappresentanza.
Appena scendono dai tappeti rossi, questi finti fascistelli da televendita si tuffano nella prima osteria per abbuffarsi di bucatini all'amatriciana, e poco importa se il mondo attorno a loro crolla, basta che gli affari vadano bene lasciando le tasche e la panza sempre piena.
Sono fascisti da operetta, quaquaraqua' del militarismo, pallide ombre che pensano di essere D'Annunzio solo perche' si fanno crescere il pizzetto, ma a differenza di D'Annunzio che comunque un po' di guerra vera l'ha fatta questi pagliacci da parata militare stanno col culo fermo a Roma, e a rischiare la pelle ci mandano gli altri.
Per averne la prova basta fare i conti: Angelo Garro e sua moglie Anna (genitori di un alpino morto in caserma in circostanze misteriose) ci raccontano che il 7 e l'8 aprile scorso le commissioni Difesa di Camera e Senato hanno finanziato il business militare approvando il "Programma pluriennale relativo all'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter JSF".
L'obiettivo: produrre e acquisire 131 cacciabombardieri d'attacco, una "grande opera volante" da 13 miliardi di euro, che verranno pagati in comode rate dal 2009 al 2026.
Angelo e Anna spiegano anche che a Cameri (Novara) sta per aprirsi una megaofficina europea per la riparazione di aerei da guerra italiani e olandesi: altri 605,5 milioni di euro a cui va aggiunto il miliardo gia' investito per la fase di sviluppo.
Va bene, facciamo soldi costruendo bombardieri inutili, ma poi ci rimane qualche soldino per i marmittoni?
La risposta e' no: per i soldati vivi e le famiglie di quelli morti non sono rimaste neppure le briciole della grande torta apparecchiata dal ministero della Difesa a esclusivo beneficio delle industrie belliche delle "Halliburton de noantri" e delle coop rosse che quando si tratta di appalti e forniture militari diventano magicamente daltoniche.
L'8 maggio 2009 il teatrino di Montecitorio e' stato invaso dal "Comitato di Genitori di Militari caduti in tempo di pace", ricevuto dalla Presidenza della Camera dei Deputati, ma non dal presidente che era impegnato altrove in cose ben piu' importanti.
Se non ci fosse da ridere ci sarebbe da piangere: i portaborse di Montecitorio raccontano ai familiari dei caduti che in un paese dove ci sono soldi per costruire 131 bombardieri, i risarcimenti per le famiglie dei militari caduti in servizio sono fermi da trent'anni e fermi devono restare per la "mancanza di copertura finanziaria". Che grandiosa presa per il culo! Peccato che siamo nel tempio delle istituzioni e non al bagaglino.
A questo punto immaginatevi la scena che nessun giornale o TG avra' mai il coraggio di mostrare: una mamma di 73 anni colta da infarto e ricoverata otto giorni al Gemelli. Dopo venti anni di lotte contro i governi di ogni colore per ottenere un riconoscimento dopo la morte di suo figlio il suo cuore non ha retto il colpo di fronte all'ennesimo insulto delle istituzioni.
Il governo ha obbligato questo ragazzo a entrare in caserma da vivo per il servizio militare di leva, e poi se ne frega se da quella caserma e' uscito in una bara anziche' camminare sulle proprie gambe. Certo, un governo deve pensare anche a cose piu' importanti: i risarcimenti dei terremotati, le spese per le scuole, per la sanita', per i servizi... ma allora perche' buttate nel cesso tonnellate di euro per costruire 131 cacciabombardieri che possono trasportare anche testate nucleari? Se stiamo progettando di invadere Marte, basta avvisare, altrimenti diteci a che servono questi aerei.
E cosi' l'unico risultato del finto militarismo di maniera di Ignazio La Russa e' un'emorragia di soldi pubblici nelle tasche degli armieri. A difendere i militari morti di naia e le loro famiglie uccise dall'amarezza non ci sono i seguaci di Fini, ne' i Naziskin, ne' Forza Nuova, ne' le curve laziali, ne' tutto i variegato popolo di destra dipinto come amico degli sbirri, dei soldati e di chiunque indossi una divisa. Siamo rimasti solo noi con la nostra scalcagnata satira anarcoide. E' degno di un paese evoluto lasciare le battaglie di civilta' a delle schegge impazzite come noi, che di armi e militari ce ne importa poco e niente?
"Noi cittadini qualunque - scrivono quelli del comitato - e genitori di un militare caduto per lo Stato, riteniamo che tali trattamenti verso i nostri figli morti, siano azioni di crudele indifferenza e di grave inciviltà nazionale". Ma a noi che cazzo ce ne frega? Basta avere dei bombardieri nuovi per far giocare Ignazio Benito Maria Larussa e i suoi amici delle industrie belliche.
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