Quando la sinistra e' talmente radicale da finire sottoterra
Le due sinistre italiane (tre se contiamo anche il Partito Comunista dei Lavoratori) sono diventate lo zimbello d'Europa: come due coglioni separati all'interno della stessa mutanda hanno raccolto un magnifico 7% che pero' si e' spaccato in due tronconi da 3.4 e 3.1 e un minipisellino rachitico da 0.5%. Complimenti! Siete riusciti a prendere meno seggi dei tirolesi del SVP, che almeno una seggiolina se la sono portata a casa.
Il risultato ci fa ben sperare per il destino della sinistra europea e dei 33 europarlamentari del gruppo comunista (GUE/NGL) che potranno lavorare tranquilli dopo aver scongiurato l'incubo di avere in aula Vendola e Diliberto che si lanciano le palline di carta e i ceci con la cerbottana per farsi dispetto, disturbando la lezione anche agli altri compagni di classe.
In questa tornata europea la Lega e' il secondo partito piu' votato d'Italia, e non stupisce che in un paese di segaioli sia in crescita un movimento del cazzo.
La sinistra festeggia come quel pazzo che si comprava le scarpe sempre piu' strette per godersi a casa il sollievo dei piedi liberi. Per queste celebrazioni trionfali e' bastato che il Popolo delle Libertine prendesse "solamente" il 35% dei voti, e giu' tutti a dire che si sta chiudendo un'epoca, che Berlusconi e' finito, e che oggi si scrive una nuova pagina di storia.
Fonti bene informate ci dicono purtroppo che si tratta piu' modestamente di un piccolo trafiletto in una paginetta di cronaca, e che per scrivere la storia bisognera' destinare a nuova occupazione (in gergo europeo: togliersi dai coglioni) quei notabili di partito tuttora in attivita' che hanno preso il 33% ottenuto dal PCI nelle europee del 1984 e lo hanno buttato nel cesso per innestare pezzi di democrazia cristiana vecchio stile sull'organismo geneticamente modificato PCI/PDS/DS/PD con la scusa che oggi si vince puntando al centro, come disse la Finocchiaro sedendosi sulla colonnina del parcheggio.
Ma la speranza arriva dai giovani, e la volitiva Deborah Serracchiani del PD trionfa alla grande nella sua circoscrizione. Il suo esempio illumina la strada alle nuove generazioni di donne che vogliono buttarsi in politica: se non capite un cazzo ma siete carine tanto vale darla via a Villa Certosa che a destra il salmone delle tartine e' anche piu' fresco. Se invece avete qualche idea da spendere buttatevi a sinistra, fate un po' di politica locale, poi infilatevi a un congresso per sputtanare via internet una dirigenza cialtrona (basta poco), cavalcate il quarto d'ora di celebrita', fate due chiacchiere con la Bignardi e Floris e vedrete che Strasburgo vi accogliera' a braccia aperte. Altro che congressi, primarie, consultazione della base e cazzate del secolo scorso.
Di Pietro mette insieme un miracoloso 8% con un cocktail di destra legalitaria, giustizialismo, grillismo, travaglismo, antiberlusconismo, presenzialismo televisivo conditi con un pizzico di inconfessabile nostalgia per i bei tempi in cui le fotografie ai vitelloni del potere si facevano con le manette addosso e non con il pisello al vento.
Staremo a vedere fino a che punto potranno coesistere sotto lo stesso testo i ragazzi dei collettivi antimafia con le amicizie fin troppo destrorse di alcuni esponenti dell'Italia dei Valorosi. Intanto va reso onore al merito di aver messo insieme un dignitoso 8% alla faccia delle risse alla Bud Spencer che si consumano tra le file sinistre dei paladini del popolo.
Ma stai comunque attento Tonino, che noi da bravi satiri restiamo in agguato per sputtanarti alla grande alla prima votazione europea "a cazzo" sulle delicate questioni delle migrazioni, sulla settimana lavorativa di 65 ore, sull'invasione della Nato nelle politiche di sicurezza europea o su altre coglionate fascistoidi che covano come uova di serpente nel nido di Strasburgo. Vattene pure nel gruppo liberale, ma se comincerai a fare il liberista abbiamo gia' pronto per te un posto accanto al tuo ex amico Sergio De Gregorio nel nostro olimpo dei cialtroni.
Per il momento e' tutto, a voi la linea e buona Europa a tutti.
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