E adesso querelateci tutti (se avete il coraggio)
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a pubblicare. Oggi e' piu' facile fare resistenza contro la devastazione culturale totalitaria che sta minacciando il paese: cinquant'anni fa bisognava andare in montagna a rompersi le palle col rischio di beccarsi qualche pallottola, oggi basta pubblicare le foto che il capo d'Italia vorrebbe nascondere in nome della privacy.
Ma se volevi la privacy, caro papi, dovevi pensarci prima di diventare un personaggio pubblico, perche' quando sei il capo d'Italia il diritto collettivo all'informazione di 60 milioni di cittadini vince sul tuo diritto individuale a farti i cazzi tuoi senza che nessuno lo sappia.
L'opinione pubblica italiana ha tutto il diritto di sapere se passi il tuo tempo libero nel giardino, in chiesa o circondato da ragazze seminude, e abbiamo il diritto di farlo guardando su siti, giornali, televisioni e organi di informazione ITALIANI foto scattate da paparazzi ITALIANI e commentate da giornalisti ITALIANI senza dover scappare all'estero in "latitanza telematica" approdando su quotidiani spagnoli.
Consegnamo al giudizio dell'opinione pubblica italiana queste deludenti immagini dove il massimo che si vede e' un paio di chiappe e un birillino al vento, ma che per noi rappresentano un esercizio imprescindibile di liberta'.
Viva l'Italia! Viva la Mamma! Viva la liberta' di informazione!
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