Cronaca di una giornata a Palermo
Palermo, 23 maggio 2009 - Piazza Magione - ore 10,00: Vasile, Florin, Gabriel, dal popolo rom di Romania, Sorin dalla Romania, Kimberly e Vincent dalle Filippine, Meron dall'Eritrea, Wan Wood dalla Cina, Alina dall'Ucraina, Marvin dalla Tunisia, Sabatini dal Perù, insieme ai loro compagni italiani della Scuola Statale "Fratelli Cervi" di Roma ascoltano il racconto dell'infanzia e della adolescenza dei giudici Falcone e Borsellino che in questa piazza, nel quartiere della Kalza, giocavano e imparavano a volere bene alla loro città.
Alcuni ragazzi disegnano, altri suonano, Alina soffia e sparge nell'aria bolle di sapone dei colori dell'arcobaleno. Da questa terra in mezzo al Mediterraneo, ragazzi di tutti i popoli chiedono rispetto dei diritti umani e quindi la liberazione da ogni potere criminale.
Ore 11,30 Piazza Politeama, bottega dei liberi sapori e saperi: Gerolamo dell'associazione Libera spiega la legge Pio La Torre sulla confisca dei beni dei mafiosi, la legge del 1996 sull'uso dei beni confiscati. Parla della Mafia e dell'assoluta necessità della scuola e del lavoro per batterla.
Molti giovani hanno trovato , nelle cooperative che lavorano le terre sottratte alla Mafia, mezzi di sussistenza, dignità e orgoglio di essere Siciliani.
Ore 15,30 Via D'Amelio, sotto l'ulivo, davanti alla casa della madre di Paolo Borsellino, Don Luigi Ciotti e Rita Borsellino parlano con i ragazzi che si preparano a sfilare fino all'Albero di Falcone. Momenti di grande emozione, studenti e insegnanti di tutta Italia, Scout, Associazioni di Volontariato, Cittadini di Palermo, Polizia e Carabinieri: un bel pezzo dell'Italia viva e perbene è qui e non abbasserà la testa.
Ore 17,58 Via Notarbartolo, suona il silenzio. Piero Grasso: "da qui si alzerà un vento che passerà per tutta l'Italia e farà lievitare la dignità e la voglia di libertà".
I ragazzi ritmano: "Giovanni e Paolo siete morti per noi, ma le Vostre idee camminano sulle nostre gambe".
Una giornata di vita e di scuola indimenticabile.
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