Tutte cazzate, tornate a lavorare
Questa storia della febbre suina è l'ennesimo complotto degli statali per disertare la trincea della funzione pubblica. Lo sanno tutti che in Italia si rischia di più sulle autostrade, nei cantieri, nelle industrie chimiche e nei quartieri ghetto, e questi vogliono farci credere che duemila psicosomatici in Messico sono davvero una minaccia planetaria? Ma fatemi il piacere: voi fannulloni, incapaci di compiere le grandi fatiche di un ministro, siete sopravvissuti all'antrace, alla mucca pazza, all'aviaria, alla Sars e perfino a me. Quindi basta con i piagnistei, una bella supposta di glicerina e ritornate immediatamente in ufficio. Giacché ci siete, passate in libreria e comprate il mio nuovo, bellissimo volume pubblicato da Mondadori, sì avete capito bene, quella magnifica casa editrice che il mio capo si è comprato mandando Previti a pagare i giudici. Ci ho scritto dentro tante belle cose, e spero proprio che i miei insegnamenti raggiungano anche quello stronzo che gestisce questo sito criminale. Cito testualmente: "quelli che sparano cretinate arrivano sempre prima di quelli che sparano pallottole, e capita che i primi indichino i bersagli ai secondi". Basta leggere i libri di storia per rendersi conto che è tutto vero: dopo le cretinate sparate dalla Democrazia Cristiana sono arrivate le pallottole di Gladio e del terrorismo nero, dopo le cretinate sparate dal giornalista Pippo Fava sono arrivate le pallottole della Mafia che lo hanno ucciso, dopo le cretinate sparate dai servizi segreti sui palloncini pieni di sangue infetto e sui maiali kamikaze al G8 sono arrivate le pallottole che hanno ucciso Carlo Giuliani, dopo le cretinate sparate da me non sono ancora arrivate la pallottole perché le abbiamo ordinate sul Postal Market e quei fannulloni bastardi statali dei postini ci mettono sempre un casino di tempo a consegnare. Quindi la lezione è chiara: basta sparare cazzate fuori dalle istituzioni. Le cazzate sono cose serie e vanno maneggiate con competenza, lasciate che me ne occupi io che sono un professionista, e sono allenatissimo: ne sparo decine al giorno da anni, e ora le trovate perfino in libreria. Ma anche stavolta il nobel non me lo danno, quei dannati fannulloni svedesi.
Firmato Renato Brunetta Deiricchieppoveri
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