Goffredo Bettini ritira la querela
Lo dicevamo noi di "Mamma!", Goffredone Bettini era solo un compagnone che sbagliava. E così oggi ci arriva proprio dal buon Nazzaro (il querelato insieme ad "Emme" e "L'Unità") la notizia che il gigantone bbuono ha seguito anche i nostri consigli affettuosi e ritirato la querela. E spiega proprio lui a Dagospia i perchè della sua incazzatura. Ecco la lettera integrale, speriamo non se la rimang... ehm non la smentisca.
Caro Direttore,
Le spiego il motivo della mia querela all’Unità. Dopo aver, fin da ragazzo, salito migliaia di scalini di centinaia di case per vendere questo giornale e aver versato migliaia di euro come parlamentare per la sua sopravvivenza, vedersi, anche se ironicamente, raffigurato come uno che si è mangiato Roma, non poteva che farmi perdere le staffe.
Non solo non mi sono mangiato Roma: mi sono venduto casa, perché il PCI per circa tre anni non riuscì a pagarmi lo stipendio di Segretario della Federazione, nel periodo in cui, in solitudine il PCI di allora combatté la battaglia contro la Dc di Sbardella e il suo sistema di potere.
In quelle ore di rabbia cercai di parlare con la Direttrice Concita De Gregorio, senza successo e senza essere richiamato. Telefonai allora all’Editore Soru, che ricordo ebbe parole di comprensione per il mio stato d’animo. E’ chiaro che la mia querela è stata un atto politico e polemico interno alla mia famiglia e non una persecuzione nei confronti di un vignettista ignaro della storia personale di un dirigente comunista italiano. Se fosse stata pubblicata da qualsiasi altro giornale non avrei mosso un dito.
Come è stato un gesto politico la querela, oggi voglio compiere una altro gesto politico, ritirandola per segnalare una attenzione ed un rispetto nei confronti di una battaglia per la libertà di espressione, di critica ed anche di burla che, quando non sono profondamente infamanti, debbono essere sempre e comunque difese.
Goffredo Bettini
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