Le case sono come i figli: quando crescono ti fanno felice
Una casa non è solo quello che si dice “quattro mura e un tetto”. Spesso siamo legati alla nostra casa da una sorta di affetto. Sì, una casa è come un figlio. In altri tempi esortavano a fare più bambini per rendere grande la nazione. Oggi lo slogan per far ripartire il Paese e l'economia è un altro: “fate più grande la vostra casa”. Nell'epoca della miniaturizzazione, del design alla portata di tutti e dell'ottimizzazione degli spazi, la molla affettiva è ancora una risorsa super-lativa. Una casa è come un figlio che cresce. Nell'immaginazione di qualcuno e spesso di intere città come Gela, nate senza piano regolatore, è un figlio dotato di super-poteri. Un super-eroe che ha il potere della super-fetazione. Solo per dei grigi o oscuri tecnici comunali la superfetazione è una parte di un edificio che risulta costruita in aggiunta all'edificio originario e che ne altera l'assetto, tanto che andrebbe eliminata. Ma per tutti noi, che crediamo nei super-poteri e amiamo le nostre case come i nostri figli, una superfetazione è un aumento dei nostri poteri fino al 20%, ma anche fino al 25% se vivete in Sicilia e il piano casa è varato da un assessore regionale ai lavori pubblici come Luigi Gentile. Non vi basta? E allora usate fonti energetiche rinnovabili per la ristrutturazione e potrete arrivare anche al 30%. In alcuni paesi super-progrediti dicono che anche le mazzette siano fonti energetiche rinnovabili. Chissà se vale anche da noi! Non vi basta ancora? E allora sappiate che la vostra casa può crescere fino a 200 metri quadrati. Mica tutti vivono in due stanzette più servizi. È tutto in proporzione, ricordate? E poi, le partite di tennis indoor sono una conquista per le nuove famiglie italiane. Che bella cosa la super-fetazione. Una casa è come un figlio, nessuno ha mai detto che sia come un embrione. Sennò la superfetazione sarebbe stata confusa con la pratica della fecondazione assistita e sarebbe scattato il divieto di impiantare più di tre vani, cioè...scusate di tre embrioni. Giustissimo, non c'è spazio per tutti nell'utero materno. Se solo non si mettessero di mezzo i terremoti o la Corte Costituzionale. Che super-Italia sarebbe?
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