Leggo:
"…al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è ammessa l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse".
Quindi:
Proibita la chatobriand, il gulasch, la pita, il fois gras e forse anche il pane (è un’invenzione greca. Torneremo ai tortini di ceci? boh)
Ammessi:
Minestra di ceci, farinata di fagioli, sugo con la testa di coniglio, rane fritte, anguille, frissoglia.
Leggo alcuni commenti: “Hanno fatto bene: si eviterà cosi’ di vedere nel centro storico gente che si ubriaca mangiando kebab e piscia sui muri”
Fermo restando che gli islamici non bevono alcolici, proibire la cucina etnica per non far pisciare sui muri è come martellarsi le palle per far passare il mal di testa…
Aldo Vincent
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