Il PRC ha deciso: la satira ha scassato la minchia
Diciamolo serenamente: la satira è il cancro della sinistra. Leggendo i documenti preparatori del congresso PRC questa verità ci ha schiaffeggiato come una illuminazione zen, gettandoci nel più cupo revisionismo. A cosa sono serviti cinquanta numeri di libere pernacchie contro i potenti, prodotte dai rappresentanti più sanguigni del precariato artistico? Berlusconi ha stravinto, l'opposizione è guidata da un Water, a Roma i tatuaggi del Che prendono a pugni il proletariato e le bandiere rossoverdiarcobaleno sono state centrifugate con la candeggina e sbattute fuori dal Parlamento. Tutto questo per il vizio maledetto di riderci sopra, sempre e comunque. Berlinguer rideva pochissimo e il PCI è arrivato al 34%: un partito serissimo, musone e spaccacazzi, incapace per costituzione di ridere su se stesso e i mali del mondo era il riferimento ideologico ideale per le masse popolari che nella vita avevano avuto più calcinculo che sorrisi. Allora era la satira a essere extraparlamentare e clandestina, ma poi tra una salamella e l'altra i giullari di corte hanno trovato il modo di infiltrarsi nel partito più noioso d'Europa, ed è stato l'inizio della fine. Fino a ieri non capivamo come mai in 50 numeri di onorato servizio, dopo aver preso per il culo la Confindustria, la Mafia, il Papa, Fini, Bush e perfino l'animaccia zozza di Gianni Agnelli, gli unici a incazzarsi sono stati quelli del Partito Marxista-Leninista Italiano. Gli altri, tutti zitti: nemmeno una letterina di diffida, una quereluccia, uno sputtanamento in televisione. La dirigenza del PRC ci ha aperto gli occhi: la satira ha scassato la minchia, il paese ha bisogno di soffrire per risorgere come l'araba fenice. Per questa ragione da oggi percorreremo nuovi sentieri. L'unico modo che abbiamo per servire la causa del proletariato è praticare un ascetico silenzio, lasciando che alla domenica "la ggente" ascolti i pulpiti della chiesa dei ricchi, le cazzate che ruotano attorno alla mafia del calcio e i telegiornali di regime. La nostra allegra foglia di fico non nasconderà più le vergogne putride di questo paese. E poi sono anche finiti i soldi.
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